Mestieri
sartoLivello di scolarizzazione
diploma di scuola media inferiorePaesi di emigrazione
Stati Uniti d'AmericaData di partenza
1953Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Durante la traversata oceanica, in nave, Salvatore conosce Giovanna, una ragazza italiana che insieme alla famiglia si sta a sua volta trasferendo in America. Tra i due nasce subito una simpatia, ma le strade sono destinate a dividersi, al momento, e Salvatore è preso dalla nuova vita che sta per iniziare.
I giorni passavano veloci, stavamo sempre camminanto con suo fratello e lei, si parlava dove si andava, io gli dissi che andavo, in una citta a north di new york ai confini del canada, difatti questa citta Rochester si trovava a pochi chilometri dai laghi di Ontario. Gli chiesi a lei dove andavano mi dissero che andavano nello stato del conneticant una cittadina chiamata nuova Bretagna, circa 3 o 4 ore da new york, gli dissi io vado più lontano, quasi 10 ore di treno o pulman gli dissi chi sà se possiamo vederci, un giorno, tutto e possibile. I giorni trascorrevano tranquilli, io ero sempre piu attratto da lei, ero sempre rispettoso nei loro riguardi, gentile, ha lei cominciava a piacere tutto questo, sapeva che ero in buona fede che era un’amicizia sincera, che non c’era niente che la potesse turbare, E cosi si parlava cosa facessi, se avevo dei parenti dove andavo, gli dissi purtroppo, io non avevo nessuno, che avevo un contratto di questa compagnia, ero solo in questo nuovo mondo, dovevo rifarmi una vita da me, anche se ormai non mi faceva nessuna differenza, a roma vivevo da solo da anni ero contento di affrontare questa nuova avventura, speranto di fare fortuna, era questo il sogno di tutti noi no! loro invece erano piu fortunati, avevano un patre con altri fratelli e sorella, avevano una casa che gli accoglieva, Purtroppo queste cose, ti fanno pensare quanto è difficile per qualcuno e facile per altri, diciamo che loro mi dissero che erano dispiaciuti, io gli risposi, ognuno ha il suo destino, quello che ci riserva il futuro nessuno lo sa, io non potevo aspettare niente di buono, lei mi disse non preoccuparti abbi fede il signore e pronto, io dissi lo spero, la speranza e l’ultima cosa a morire, ma torniamo a noi, vogliamo rompere questo rapporto solo per il futuro chì lo sa, chi vivra vetra e noi siamo giovani pieni di vita ed amore da dare e ricevere, lei mi disse che avevo ragione, che gli piaceva il modo di parlare, che vedeva in me un ragazzo onesto e sincero, mi piace il tuo modo di parlare sei molto convincente, io mi sentivo molto attratto dalle sue parole, anche il fratello mi diceva le stesse cose diceva che aveva trovato un vero amico, speriamo che questo rapporto non finisce, mi dispiacerebbe, lo spero di nò gli risposi. Passavano i giorni, tutto era perfetto, pranzavamo sempre insieme era diventato una vera amicizia, io sinceramente quando ho visto quella ragazza pensavo di cercare di conquistarla, passare il tempo e basta, ma alla fine si è stretto un rapporto di amicizia che non pensavo piu a ciò che avevo in mente all’inizio del mio incontro con lei, un giorno incontrai una di quelle ragazze americane, della prima sera mi misi a parlare, con lei in inglese quel po che sapevo, e volevo cercare di all’ontanarmi, volevo cercare nuove amicizie. Il giorno successivo Michele mi venne subito a cercare, mi disse che la sorella era molto dispiaciuta, che io quel giorno mi ero comportato in quel modo, io gli dissi che non avevo fatto niente che potesse rompere il nostro rapporto, lui mi disse che la sorella, mi sa che tu gli piaci, lei si sente attratto da te, cosi andai da lei gli chiesi scusa che non volevo ferirla che noi andavamo in due direzzione diverse e io non volevo impegnarmi in un rapporto, io l’avevo capito che qualcosa stava succedento e ho cercato di tagliare corto, mi disse fra noi poteva nascere qualcosa più di una semplice amicizia io gli dissi che non volevo deluterla, non ti preoccupare non succedera assolutamente niente, il destino deciterà, mancava qualche giorno allo sbargo, stavamo per arrivare a new york, lei mi diete il suo indirizzo purtroppo io non cè lavevo, non sapevo dove andavo ad abitare, si parlava di noi, il fratello stava sempre con noi, lui mi riferiva che la sorella si era innamorata di me, io l’avevo capito, era una situazione che dovevo chiarire, io non potevo prendere un’impegno con lei, tu mi piaci, se avremo fortuna di ritrovarci si vetrà restiamo da amici, e vedremo cosa succede, lei lo ha capito tutto questo, sapevo che era sincero, e mi stimava molto, mi disse io non ho conosciuto nessuno o quasi ma sono sicuro che non [cene saranno] altri. [che] sentimento, sicuramente non era amore allora ma era nato una grante amicizia, e bastava questo. Eravamo alla fine del nostro viaggio, una bellissima crociera non un viaggio per l’america la mattina della fine di luglio vedemmo la statua della libertà eravamo quasi arrivato al porto di new york si vedevano quei enormi grattacieli semprava una cosa grandiosa. Arrivammo al Porto, sbarcammo arrivo c’erano il Patre col fratello, mi presentarono, ci salutammo e tutto finì, mi disse di scrivere o a uno o al’altro, arriveterci
Il viaggio
Mestieri
sartoLivello di scolarizzazione
diploma di scuola media inferiorePaesi di emigrazione
Stati Uniti d'AmericaData di partenza
1953Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Gli altri racconti di Salvatore Di Biase
La chiamata
I nostri tempi erano duri, e difficili. Così stetti qualche giorno al paese, potevo ritornare il...
“Cambio lavoro”
Io presi le mie valigie, c'era un signore ad aspettarmi, mi portò in un ufficio al...
Un periodo difficile
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