Paesi di emigrazione
BrasileData di partenza
1959Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Dopo una navigazione di due settimane, Gioconda e i suoi bambini stanno per arrivare in Brasile, meta del loro viaggio. Ad attenderli c’è una sorpresa: Marco Bezzi, il marito di Gioconda che aveva raggiunto il Sud America due mesi prima, si imbarca sulla nave appena attraccata per trascorrere insieme al resto della famiglia l’ultima notte di crociera.
15 Gennaio
Dopo 9 giorni di navigazione senza scalo, entreremo domani nella Baia di Rio. Dicono la piu’ bella del Mondo.
Stamane, mentre dal parapetto del ponte cercavo di scorgere le code dei pesci-cani, ho visto una barchetta a vela sola in mezzo all’ Oceano.
Nel pomeriggio Giorgio ha fato una bella bevuta in piscina.
Dopo cena ballo e nuovo invito al tavolo del Comandante. Nell’intervallo delle danze c’e’ stata la premiazione per i diversi tornei. Giuseppe ha vinto quello di ping-pong in coppia.
16 Gennaio
Fin dal mattino presto sono in ardenza sul ponte. Ogni tanto punto il cannocchiale per essere tra i primi ad avvistare la Baia di Rio. Mi sento nei panni di Cristoforo Colombo.
Finalmente terra!
Le prime propaggini della Baia, alte, frastagliate e brulle, sembrano il Resegone che fa il bagno. Man mano che ci si avvicina lo scenario cambia. Non ho mai visto un lembo di terra dagli aspetti cosi’ mutevoli e belli. La penna non puo’ descrivere cio’ di cui l’occhio si inebria. Forma e colore cambiano ad ogni giro d’elica. Domina su tutto il Corcovado, monte su cui sovrasta una gigantesca statua del Divin Redentore.
Andiamo a pranzo in anticipo per essere pronti, all’ attracco, per il giro turistico. Mentre riguadagno il ponte con il boccone in bocca, la cameriera viene ad annunciarmi che per la notte verrà sistemato un secondo letto nella mia cabina. Mi innervosisco. Non sopporto che proprio l’ultima notte mi vengano profanate libertà e solitudine. La cameriera ride: il mio compagno di cabina sarà il dottor Bezzi.
Mi precipito per dare l’allarme ai figli. Tre paia d’occhi sono in cerca di Marco. Giorgio e’ il primo a scorgerlo tra la folla in attesa. Corro dal Commissario di Bordo per iscrivere anche lui al giro turistico. Finalmente si attracca.
Abbracci, baci, niente lacrime, ma goccioloni di sudore che si confondono. Peccato che sulla Baia non ci sia l’aria condizionata!
Il giro turistico ha come meta il Corcovado. Vi arriviamo passando per Copacabana, attraverso il “mato” (foresta).
17 Gennaio
Sveglia alle 6:00!
Dopo una affrettata colazione hanno inizio le interminabili operazioni di sbarco, che si concludono con l’iniezione contro la febbre gialla.
Folla, sudore, agitazione.
Siamo finalmente liberi, in possesso dei nostri passaporti vistati. Scendo per l’ultima volta la scaletta dell’ANNA C. Le gambe mi tremano, mi sembra di avere un peso sul petto. Mi rendo conto ora che sto abbandonando l’ultimo legame con l’Italia!
Il viaggio
Paesi di emigrazione
BrasileData di partenza
1959Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Gli altri racconti di Gioconda Stacchiotti
A bordo della “Anna C”
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