Paesi di emigrazione
GiapponeData di partenza
1908Periodo storico
Periodo post-unitario (1876-1914)Temi
paesaggioTemi
paesaggioL’impatto con Tokyo delude profondamente le aspettative della Baronessa. La capitale del Giappone all’inizio del ‘900 ha già assunto i tratti della grande metropoli, con grandi strade e edifici che non hanno nulla di tipico della cultura giapponese.
Mi svegliai poco prima di arrivare a Tokio—ma abbastanza in tempo per dare attraverso la pioggerella che inumidiva i vetri — uno sguardo ammirativo ai campi folti di vegetazione, interrotti da rustici casolari, i cui tetti acuminati riuniva sulla cima una cresta alta di fiori color violetta. La curiosità mi rende premurosa di osservare l’arrivo dei nostri compagni di viaggio, prima che si compia il nostro. Una comitiva li aspetta accogliendoli, con tutte le rituali riverenze ed inchini che sfiorano la terra. Sono parenti, amici, subalterni ? Come indovinarlo ? L’espansione focosa dei nostri popoli nell’abbraccio qui non esiste. Il bacio — sugello instintivo di tenerezza suprema — è totalmente ignorato dai giapponesi. Non si conosce neppure la stretta di mano e solo la curva dell’inchino ed il replicarsi successivamente dà la misura di affetto o di riguardo fra le persone che si scambiano saluti. Ma eccoci sulla via al trotto delle solite carrozzelle ad uomo ! Oh ! mio Giappone dove ti sei nascosto? non più casette di legno nitide, allineate, ma fiancheggianti le larghe vie, banali case in muratura basse e antiestetiche.
Tokio sente troppo l’importanza del suo nuovo titolo e della sua modernità, per non rinnovellarsi perfino nell’urbanità dei modi. Una Londra scomposta, informe, questa città, a grandi strade larghe per miglia e miglia, dove manca il principale adornamento — i begli edifici– ma in compenso e non è poco per la sua gloria, trionfano le rotaie dei tram elettrici! e passa qualche rara carrozza con cavalli, e domestici in livrea giapponese! Servizio di ambasciata o di alti personaggi, perchè il resto del comune dei mortali, europei compresi, preferisce ancora camminare per que-ste estensioni enormi, al trotto del kurma sudante ma più in uso e conveniente. Un avanzo di barbarie orientale che questa moderna capitale ancora si concede.
Dappertutto un pulsare sconvolto di vita e di trai fico, un rinnovarsi e distendersi senza posa.. In nessuna città, eccetto Londra, ho provato l’impressione di smarrimento nello spazio, nelle distanze irraggiungibili come qui.
Il viaggio
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