Mestieri
operaioLivello di scolarizzazione
Diploma di scuola media superiorePaesi di emigrazione
FranciaData di partenza
1960Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Temi
lavoroTemi
lavoroUn’ultima esperienza di lavoro all’estero si rende necessaria dopo il fallimento della ditta edile per la quale lavora Lino a Città di Castello. L’esperienza in Svizzera è tutto sommato felice, la professionalità degli operatori italiani viene riconosciuta e apprezzata. Ma la nostalgia di casa e l’ambizione di costruirsi una casa propria riportano presto Lino in Italia
Nel 1960-61—La Ditta Zampini e Bonelli, in cui lavoravo, sembrava che non andasse più tanto bene, correvano voci tra tutti gli operai, si incominciava a rimanere a dietro di qualche mensilità, così ancora una volta avvenne il fallimento, e di conseguenza senza lavoro, con qualche mese di stipendio non riscosso, fu un momento di grande tensione, ma anche un momento di dover prendere delle decisioni, bisognava ricreare uno stipendio, ed io, e mio fratello Ilario, si riprese la decisione di ritornare all’estero, ma questa volta si prese la via della svizzera, si andò nel cantone italiano Svizzera, nella città di Locarno sul lago Maggiore, la ditta Scaffetta ci assunse, l’assistente di quell’impresa ci teneva, come si dice in gergo, in palmo di mano, dopo vista la nostra attitudine, ci teneva per i lavori speciali qua e là per le case, dove occorrevano interventi speciali, fummo molto ben visti da quell’impresa, si stava per fino a preoccuparsi di trovarci la casa per trasferirci la nostra famiglia, cosa che vi fu impossibile, perché i nostri figli studiavano qui, poi a dire il vero, non avrei mai gradito di lasciare l’Italia per sempre, finita la stagione lavorativa, siamo rientrati in Italia, riportando un compenso di guadagno molto favorevole. Nel 1963—rientrati da Locarno, si interpellò la Ditta di Bellanti Dino di Selci Lama —Città di Castello—all’epoca era una grande ditta, eravamo già nel boom dell’edilizia, sia industriale che residenziale, ed il lavoro ce ne era a volontà, il Bellanti ci disse: Se siete muratori potete entrare anche domani mattina, all’indomani si entrò restandoci per qualche anno. Anche in questa ditta, andavo qua e la per gli interventi speciali, mi accorsi di aveimi fatto una clientela, perché tutti gli interventi che occorrevano, richiedevano il mio nominativo, grande onore per me, perché nel mio piccolo avevo saputo guadagnarmi tutte le mie stime presso la clientela della ditta stessa, i miei tre anni di tecnica edile, mi avevano giovato a darmi stima reciproca verso qualsiasi persona. In questo frattempo che ero con la ditta Bellanti, mi venne pensato di comperare un lotto di terreno già urbanizzato, sito in —via Cisa—investendoci i miei risparmi, e nel momento facendoci l’orto per casa, ma sempre in attesa di un qualche cosa di diverso, la mia sete era quella di costruirvi una nuova casa per me e per i miei figli.
Il viaggio
Mestieri
operaioLivello di scolarizzazione
Diploma di scuola media superiorePaesi di emigrazione
FranciaData di partenza
1960Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Gli altri racconti di Lino Martinelli
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