Mestieri
casalingaLivello di scolarizzazione
licenza elementarePaesi di emigrazione
FranciaData di partenza
1953Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Comincia la grande avventura di una vita. Anna e Mario si sono sposati e subito dopo la cerimonia partono per Parigi, dove Mario lavora come minatore. Il viaggio in treno, da Bologna, registra subito alcuni imprevisti.
Venne la sera del 31 luglio; andai a St. Agata da Luigi per fare la doccia perché non c’era l’acqua in casa. Il mattino del 1 agosto alle 7 andai a messa dei cappuccini, feci la confessione e la comunione; alle 11 dovevo essere pronta perché arrivava lo sposo con i suoi parenti e i miei invitati. Tutti riuniti con tre musicisti in testa che suonavano, a piedi dal turco fino alla chiesa di St Donato. Mia mamma era rimasta in casa tutta sola. A quell’epoca le mamme non avevano il diritto di partecipare alle nozze della figlia (che ingiustizia). Finita la cerimonia dopo alcune foto scattate sulla scalinata della chiesa (poche riuscite) abbiamo ripreso il cammino verso la casa dello sposo al capanello. Due grandi tavole imbandite nella veranda ci aspettavano.
Eravamo ottanta persone abbiamo festeggiato con musica e canzoni anche in francese; verso sera abbiamo ballato ai greppi fino alla mezzanotte. Rientrati a casa tanta gente si era fermata a dormire li, perché abitavano lontano e tutta la notte si sentì un gran chiasso. Si è dormito poco, al mattino è venuta mia mamma quando la festa era finita.
Quei giorni sono passati velocemente preparando le valige, facendo i saluti e tante altre cose. Il 5 agosto verso le 4 del mattino abbiamo preso il treno per Parigi, ma arrivati a Bologna annunciarono che non c’era nessun treno per Parigi. Il treno arrivava fino a Milano, li ci hanno accompagnati a un sala d’attesa per aspettare il treno per andare in Francia ma per tutto il giorno non ci fu nessuna notizia. Verso sera arrivò un treno che andava verso la Germania. Poi ci hanno messo in un sala immensa piena di gente che parlava tante lingue ma io non capivo nessuna parola. Era mezzanotte e non avevo nessuna paura. Mi sono messa sulla valigia di Mario che era molto grande e mi sono addormentata fino al mattino. Svegliandomi la mattina con tutto il chiasso e la gente Mario mi disse: “Speriamo che in giornata ci sia qualche treno che ci porti a casa nostra”! Verso le 10 del mattino annunciarono molti treni ma non quello per Parigi; parlavano in tedesco e neanche Mario capiva niente. La gente correva di qua e di la. Una persona ci chiese in francese dove eravamo diretti in Francia e Mario rispose a Parigi. “Allora aspettate che fra mezz’ora passa un piccolo treno e approfittate per prenderlo perché va verso Parigi! Siamo usciti dalla stazione e ecco che arriva questo piccolo treno. Siamo riusciti a salire malgrado tutta la gente; era un vecchio treno tutto di legno mia andava, siamo passati dalla Germania.
Il viaggio
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