Tra Milos e Tobruk

19 maggio 1918. Alle ore 5 si parte da Taranto, in sezione col C.T. Irrequieto, diretti a Milos (Grecia). Si naviga a 16 miglia all’ora. Il mare è agitato. Doppiato il Capo Matapan, il mare migliora.

20 maggio 1918. Si ancoriamo nella baia alle ore 14. L’isola ha la forma di un ferro da cavallo molto chiuso. Siamo all’ancora in un punto da cui non si vede l’ingresso. Ciò da l’impressione di trovarsi in una vasca. Siamo circondati da colline, sulle cui vette girano dei mulini a vento, come in Olanda. Si scorgono poche casupole, poste quasi tutte in alto. Per recarsi nei posti abitati, bisogna servirsi di piccoli asinelli sellati, che lentamente salgono l’erta col passeggero in groppa e col conducente, che attaccato alla sua coda, si fa trainare incitandolo con la voce. Nella baia, non si trova che una nave deposito, dalla quale si riforniamo di combustibile.

23 maggio 1918. Si riparte da Milos, alle ore 14, in sezione col C.T. Irrequieto, diretti al punto 34° lat. N e 22° 48’ Long. E.Gr.

24 maggio 1918. Alle 6 arriviamo al punto stabilito, ove diamo il cambio al C.T. Nullo ed Insidioso, provenienti da Taranto, in servizio di scorta al piroscafo “Taormina”, carico di truppe; proseguiamo la navigazione. Sono con noi anche i C.t. Ostro ed Euro. Siamo diretti a Tobruk e vi arriviamo alle ore 17.

Cartina geografica del Mediterraneo comprendente Tobruk Isola di Candia Milo Cerigo, C. Matapan e le rotte seguite.

Tobruk è una piccola città, sull’istmo di una penisoletta che prolungandosi sul mare, forma un piccolo porto naturale. A mio giudizio, non vi sono più di tremila abitanti, per la maggior parte arabi. Le sue sponde salgono rapidamente per una trentina di metri. Pare di essere nel cratere di un vulcano spento. Vi rimarremo parecchi giorni.