Paesi di emigrazione
FranciaData di partenza
1966Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Temi
lavoroTemi
lavoroGrazie all’interessamento di un’amica, Papaleo entra a lavorare nella catena di montaggio della Citroen, che nel suo idioma fantasioso Papaleo non manca di ribattezzare "sidroen". Il lavoro si rivela subito più difficile del previsto.
Non era nemeno passata una settimana . Che consuelo . Era venuta ne locale . Dove lavoravo io . Per dirmi che aveva telefonato maria . E mi a detto di tirti di pressentarti al piu presto nel suo ufficio . Che cci sono buone notizie . E cosi io lindomani mattina . Il mio primo penziero e stato quello . Di pressentarmi nelufficio della sidroen . A parlare con la secretaria maria e quando sono entrato nel suo ufficio ci siamo salutati . E mi a dato un certificato che io dovevo pressentarlo . Al comune di parigi . E loro in cambio mi anno rilasciato un libretto che rapressentava un contratto di lavoro . Valido per 6 mesi . Rinovabile alla sidroen . E io nello stesso giorno sono andato . Ne locale dove lavoravo per digli che io da domani . Vado a lavorare alla sidroen . E cosi da lindomani mattina . O incominciato a lavorare alla sidroen . E il mio lavoro era quello di essere alla catena di montagio . E il mio primo giorno di lavoro che avevo ffato . Mi era sembrato un gioco . Pero dopo un po di giorni di questo lavoro. Avevo capito che non era un gioco ma era un lavoro duro e faticoso pero quello che ccera di buono in questa fabbrica . Era che avevamo la menzza . Che si mangiava . Con pochi franchi e si lavorava cinque giorni alla settimana da lunedi a venerdi . E quando sbontavamo da lavoro . A luscita del cancello della fabbrica . Vedevo che ccerano . Decine di perssone . Che stavano li dietro al canccelli . Con la speranza . Che qualcuno le pottese chiamarli per farli lavorare . E fra questi perssone cerano pure de italiani . Il sabato e la domenica . Non si lavorava e io e consuelo . Ce la spasevamo . Una volta siamo andati a vederci la corssa dei cavalli . Che si sbolgeva . A una decina di chilometri fuori parigi . E io ogni tanto fascevo qualche puntata sui cavalli . Ma senza mai avere vinto qualche franco . Unaltra volta . Siamo andati al museo delarmeria . Dove abiamo visto tutte le varie Battagle di napoleone . Che aveva ffato . E abiamo visto la sua divisa completa con il suo cappello – e la sua spada . Pero la cosa che a me mi a incuriosito . E quando o visto una tavacca in ffero . Che poteva essere grande quanto a una culla di un banbino . E avevo chiesto a quel signor che ci fasceva da capo quida . Che lui in quel momento si trovava accanto a me . A cchi poteva apartenere . Questa tavacca . Cosi piccola . E lui mi disceva che questa tavacca era i letto di napoleone . E 10 gli o detto che mi sembra inpossibile che questo sia il letto di napoleone . E lui mi disceva che napoleone . Era un uomo piccolo . Di statura . Lui era alto un metro e cinquantatre . E unaltra sera siamo andati a vedere la torre eiffel che io non lavevo mai vista da vicino . Lavevo sempre vista per televisione . O in cartolina . Pero vederla da vicino . E tutta unaltra cosa . E cosi abiamo deciso con cosuelo di salire . E ci siamo ffati i biglietti . E asieme al biglietti ci anno dato un deplian . Che parlava della torre eiffel . E per salire sulla torre eiffel . Cera un ascenzore gicante . Che poteva portare una ventina di perssone . Arrivati in cima ala torre . Abiamo visto che ccerano dei piccoli negozi di suvenir . La torre eiffel . E alta 320 metri . E 10 che mi trovavo lasu mi sembrava di ttocare il cielo con una mano . E quardando le perssone dallasu mi sembravano tante formiche e cera la senna che ci passava accanto alla torre . Con i suoi battelli . Che transidavano tutti iluminati . E vedere la torre eiffel . E la citta iluminata . E veramente uno spettacolo . Meraviglioso . E 10 che mi trovavo a 320 metri dalteza mi sembrava di avere parigi . Sotto al miei piedi .10 penzo che qualsiese turista che viene a parigi . Dovrebe salire sulla torre eiffel . Possilbilmente di notte . Per vedere questa citta brilare parigi . E una citta meravigliosa . Con i suoi pregi . E con i suoi difeti . E una citta viziosa ricca di divertimenti . Dove anche le perssone . Ricche possono finire in mezzo alla strada a parigi . La dolce vita . Incomincia alle 21 e finisce alle 5 . Del mattino . E ogni tanto 10 e consuelo . Andavamo a champ elysees che ssarebe la strada piu grande e piu bella di parigi . E alla fine di questa strada . Ce larcco di trionfo . Dove napoleone . A quei tempi . Dallasu fasceva la parlata e champ elysees . E anche ricca . Dei bei locali . E 10 e consuelo . Ogni tanto ci andavamo . Per farci delle passegiate e a quardare le vetrine dei negozi . E qualche volta entravamo in qualche bar . A prenderci qualcosa da bere . E unaltra volta . Sempre qui a champ elysees . Siamo entrati in u ristorante . A mangiare . E quando il cameriere ci a portato il conto da pagare . Ci siamo rimasti male . Non penzavamo una cifra cosi essagerata . E quela volta il conto del ristorante labiamo pagato in due . Ed essendo che qui in francia la mancia al cameriere . E unabitudine con dispiascere . Ci abiamo dovuto dargli la mancia al cameriere . E dopo ci siamo alzati e ce ne siamo andati . Essendo che era una bella serata ci siamo ffati una passegiata . E dopo ci siamo presso il metro . E siamo scesi alla stazione . Vicino casa dove abitava consuelo . Lo compagnata vicino al portone di casa . Ci siamo salutati con u bacio e me ne sono ritornato in albergo .
Il viaggio
Paesi di emigrazione
FranciaData di partenza
1966Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Gli altri racconti di Giovanni Papaleo
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