Mestieri
impiegatoLivello di scolarizzazione
laureaPaesi di emigrazione
DanimarcaData di partenza
1953Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Viaggiare in Germania nel secondo dopoguerra comporta anche il rischio di doversi incontrare con le recenti ferite nella memoria: succede a Francesco, che si misura con alcuni pregiudizi, con altrettanta accoglienza e con qualche interlocutore che preferisce non parlare di quello che è successo.
L’anno successivo percorsi l’Italia in treno, da Trento raggiunsi Innsbruck e Vienna dove mi fermai più a lungo. Ormai avevo imparato a servirmi dell’autostop e da Vienna raggiunsi Monaco e poi Norimberga. Alla frontiera tedesca, nel leggere il mio paese d’origine sul passaporto, qualche doganiere faceva riferimento alla Sicilia ed al bandito Giuliano ed ogni volta questo richiamo mi mortificava. Ma con ciò non voglio assolutamente affermare che i tedeschi si comportassero in maniera poco cortese e scostante. Tutt’altro. Ho sempre ricevuto manifestazioni di simpatia, di stima, di affetto e nessuno si è comportato in modo sgarbato, intollerante, cattivo; nè ho mai subito atti violenti. Potrei portare tanti esempi, e ne porterò qualcuno, di dimostrazioni affettuose nei miei confronti manifestate da gente sconosciuta fino ad un momento prima, da gente comune e da persone di cultura.
Dopo avere percorso alcune strade secondarie l’autobus imboccò l’autostrada, continuò il suo percorso senza fare più fermate ma infine si arrestò ad un cavalcavia. Il bigliettaio mi chiamò, scese con me e mi indicò una scaletta per raggiungere l’autostrada sottostante; mi indicò anche la direzione da prendere per raggiungere Colonia e mi salutò. Ringraziarlo mi sembrò troppo poco, ma non sapevo e non seppi proprio come manifestare la mia gratitudine. Più d’una volta ricevetti passaggio in macchina da gente che era stata in Italia durante la guerra e malgrado le brutture dei bombardamenti e dei combattimenti, questa gente aveva un bel ricordo del mio paese. Solo una volta un tale mi disse di avere combattuto a Cassino e non fece altri commenti ed io rimasi silenzioso per tutto il tempo del percorso. Non soltanto con i conducenti di automezzi ho avuto ampia disponibilità al dialogo, dimostrazioni di amicizia, ma anche con pedoni, con passanti occasionali mi è capitato di instaurare un rapporto di simpatia e cordialità.
Il viaggio
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