Mal di denti

Asmara 29.4.36 XIV

Mia amata Dina, come ti dissi nella mia ultima, i miei denti non mi lascia[va]no in pace ed ora sono all’ospedale di Asmara nel reparto dentistico per la loro cura. Non so quanto mi trattenga qui ad ogni modo tu aspetta a scrivermi che nella mia prossima ti manderò dire dove devi mandarmi la posta. Starai qualche giorno di più a ricevere posta ma non stare in pensiero perché tolto i denti io sto benissimo ed ora mi trovo qui all’Asmara e nulla mi manca, qui si sta da gran signori. Quanto partii dal […] […] ebbi tua posta perciò non posso risponderti [..] nulla. Comunque spero che tu e la mia piccola Rosanna stiate bene e godiate ottima salute. La mia Rosannina si ricorda sempre del suo babbo lontano? Prega sempre per lui? Tu saparai già delle nostre grandi vittorie e gioisci con noi, non puoi credere, quale dispiacere, io abbia passato il dovermi farmi ricoverare, non ne potevo più dal dolore, ne potevo più mangiare, con questo ho perso la possibilità di entrare in Addis Abeba, meta delle nostre fatiche. Non è colpa mia, il destino ha voluto così ma sarei stato felice poter gridare anchio come gli altri faranno. “Prendi o nostro grande e amato Duce, questo è il più bel ed unico dono che possono farti le tue C.C.N.N. in riconoscenza per quanto hai fatto per loro e per la nostra grande Italia” Ad ogni modo ho fatto il mio dono, [lostesso] e son consapevole, di aver dato alla Patria tutto quello che ho potuto. Allora, siamo intesi aspetta a scrivermi quanto io te lo manderò a dire ciò può avvenire anche fra un giorno o due, ma tu è meglio che aspetti anche per tema che non vadino perse e poi anche non sapendo dove sono [finito] le lettere tardano moltissimo, fra pochi giorni saprò se rimarrò qui e per quanto tempo e se ritorno al battaglione, o altra destinazione e così ti manderò a [dire] dove devi scrivermi. Salutami tutti gli amici, Ottavio e Signora Laura, famiglia Ton[..] e parenti. Salutami la Zia e mia sorella Maria. Baciami, baciami la mia piccola Rosanna e dille che il suo babbo le pensa sempre. Ricevi mille baci dal tuo

Peppino

Massaua 8.5.36 XIV Mia cara Dina, solo ora posso finalmente scriverti e mi affretto a darti mie notizie che sono ottime cosi mi auguro di te e della mia piccola Rosanna. Come ti dissi è meglio che tu non mi scriva perché le tue lettere non mi arriverebbero che con un grande ritardo. Sono passato sotto la comissione medica riguardo i miei denti e disturbi in seguito all’operazione e la decisione è stata per te buonissima e per me pur avendo un grande desiderio di vedervi avrei preferito ancora rimanere. Comunque il pensiero che fra un mese o due potrò riabbracciarvi è per me una grande felicità. Ti prego però di non parlarne a nessuno perché voglio essere certo, son sicuro che mi farai questo favore. Come stai? e la Rosanna? Sarai pur contenta ora se verrò a casa? Chissà che feste avrete fatto dopo la nostra grande vittoria, dopo la nostra entrata in Addis Abeba, qui è stata salutata con infinita gioia. Ora è tempo che cominci a preparare quel famoso pranzo per festeggiare il mio arrivo che con molta probabilità sarà in Giugno. Quando verrò a casa ti porterò tanto a te, alla Rosanna e alla Signora Laura, il regalo che vi ho promesso che ancora mantengo segreto ma però non fatevi delle grandi illusioni nella magnificenza, capirete a un soldato non è permesso certamente fare grandi cose. Stai allegra e mi raccomando di non parlarne e arrivederci presto. Baciami la mia Rosanna salutami la Zia e tutti gli amici Ottavio e Sig.a Laura Ricevi mille, mille baci tuo

Peppino