Paesi di emigrazione
EtiopiaData di partenza
1936Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Addis Abeba 5 Luglio 1937 XV sera Mia cara Dina oggi ti ho mandato una lettera con un vaglia di £ 2.000, una lettera per modo di dire perché ero pochissime parole ma non avevo tempo perciò questa è un seguito di quella di stamattina. Non puoi credere quanto mi dispiaccia che tu sia da 10 giorni senza mie notizie mentre io nella settimana passata ti ho scritto due volte e certamente ti arriveranno. Non ti dico che ho poco tempo perché certamente lo puoi immaginare ma nonostante non manco mai di scriverti quanto ho scritto a te ho scritto al Podestà e al Segretario, spero che anche loro la riceveranno. Non puoi credere quale dispiacere nel sentirmi a dire sei sempre lo stesso, che quando ti ho scritto alla sera ero stanco morto e pure ero contento nello scriverti, che vivo solo per te e Rosanna che siete tutto per me, come sei ingrata a dire “meno gioie mi dai più stai meglio”, l’unica mia consolazione è quella di pensare che voi siate contente e che non vi manchi nulla. Non è niente vero che lontano dagli occhi lontano dal cuore, perché ogni battito del mio cuore e un pensiero rivolto a Voi ed è il gran bene che vi voglio che mi da la forza di star lontano, perché vedo che così potrò e posso darvi il mezzo di poter condurre una vita se non di lusso senza preoccupazioni di sorta e senza privazioni. Dina, credimi, sapendo di non meritarmi i tuoi rimproveri quanto dispiacere mi hanno dato. Mi scuserai se ti ho parlato un po brusco ma credevo che i miei sacrifici, non meritassero da parte vostra un ringraziamento perché è un sacrosanto dovere che compio ma un riconoscimento pieno e intangibile del bene che vi voglio e di conseguenza le tue frasi mi hanno fatto male. E’ finita la pagina nera perciò basta con le malinconie. Dunque come ti ho detto ti ho mandato il vaglia, appena l’hai ricevuto mandamelo a dire subito, e comincia a prepararti ad andare al mare non importerebbe che te lo dicessi, che non ho piacere di molto lusso, ma nello stesso tempo desidero che compriate della bella roba e facciate la vostra figura. Mi raccomando pure quando vedrai il vaglia sii forte e calma e quando andrai da Guglielmino Fabbri a cambiarlo non tremare sta calma pensa che sono tutti i tuoi che te li manda il tuo Peppino col cuore traboccante di gioia e che gli ha guadagnati onestamente col suo lavoro. Ti prego di mandarmi il numero di casa dei Nonni, di Nino e di Gianni, che non li ricordo più e poi di a Gianni e a Nino che mi rispond[i]no alla lettera che gli ho mandato. Ai Nonni darai la solita somma, mentre per il Nonno ti prego di aumentare perché mi ha scritto che deve fare una spesa e cioè comprarsi due maglie leggere, chiedigli quanto gli occorre e daglieli mi raccomando, ho piacere che anche lui sia un po contento. Ottavio e Laura sono morti? Il loro silenzio è assai preoccupante ho pensieri [suri], ti prego, se sono ancor vivi, di dirgli di ricordarsi anche di me. Per le mie tessere cosa c’è di nuovo? A giorni se è riuscita ti mando la fotografia della mia camera da letto. Ti prego di portare i miei saluti a Checco Fabbri e di dirgli che mi scusi tanto se ancora non gli ho scritto come sarebbe stato mio dovere, ma proprio non ho tempo e presto lo farò. La Rosanina non è passata in matematica, mi dispiace non per il fatto della bocciatura in se stessa ma se il non passare gli ha arrecato dispiacere, bene speriamo che andando al mare si dimentichi. Non farla studiare troppo che non s’ammali, ti prego invece di mandarmi l’indirizzo della sua maestra perché certamente sarà andata al suo paese e lo potrai sapere dalla Signora Paola Sarti. Domattina alle 5 parto per Scianò e sarò di ritorno solo domani sera se il tempo lo permette, vado a raggiungere il Comm. Golinelli che è partito oggi nella peggiore delle ipotesi tornerò domani l’altro mattina. Abbiamo già dato la strada allo Stato ma a Scianò una numerosa colonna di camions [a] causato ha fatto cedere un rilevato di terreno molto molle causa le copiose pioggie venute in questi giorni, ma tutto l’assieme grazie a Dio e anche per la sorveglianza che abbiamo fatto giorno e notte è andato bene. Salutami tutti gli amici, Ti è arrivata la lettera che c’era anche quella di Lido. Prendi sempre il ricostituente? Mi raccomando metti via tutte le malinconie è sta allegra. Il mio più bel bacio e abbraccio
Il viaggio
Paesi di emigrazione
EtiopiaData di partenza
1936Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Gli altri racconti di Giuseppe Codicé
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