Mestieri
psichiatraLivello di scolarizzazione
laureaPaesi di emigrazione
IndiaData di partenza
2002Periodo storico
Periodo contemporaneo (dal 1977 ai giorni nostri)L’arrivo in Kerala della spedizione umanitaria alla quale partecipa Giuseppe Corlito, un medico-psichiatra, riserva subito fortissime emozioni.
Madaplathuruth (House of Fraternity), 19 novembre 2002 , 23 ora locale
Si è concluso il nostro primo giorno in India ed è finito bene il primo giorno di corso sull’intervento psicoeducazionale familiare per i disturbi psichici al Lourdes Hospital, fondato nel 1965 dalla diocesi della Chiesa Cattolica a Cochin (o meglio ad Ernakulam, cioè la parte della città sulla terra ferma, mentre il vecchio Fort Cochin, porto sulla via delle spezie, è la parte insulare). Siamo sbarcati all’aeroporto di Cochin ieri mattina alle 7.30 ora locale, dopo un viaggio di 12 ore con un’ora di ritardo. Abbiamo passato la sera all’aeroporto di Kuwait City. Mentre mangiavamo uno scarno snake offerto dalla Kuwait Airlines per ingannare il ritardo, ho pensato che gli aeroporti sono le grandi ambasciate del capitalismo globale. Quello di Kuwait City è più piccolo di Fiumicino, ma con gli stessi prodotti e lo stesso stile “internazionale”. L’aeroporto internazionale di Cochin è un po’ peggio con una chiara influenza coloniale inglese negli edifici bassi, nei colonnati e nelle porte di legno con i vetri decorati floreale. Più sporco e polveroso: qui non hanno il petrolio. Don Enzo, la prima volta che lo vedo in tonaca, bianca anch’essa un po’ coloniale, e Suor Mariangela ci aspettavano fuori appena superata una dogana iperattenta, che sembra dover proteggere l’India dall’occidente. Un pulmino ci ha portato alla missione delle suore francescane che ci ospitano. L’impatto è stato notevole con il traffico caotico, in cui il suono dei clacson è assordante e i sorpassi azzardati nelle strette strade a due sole corsie sono la regola. La guida a sinistra confonde ancora di più le idee. È continua la sensazione di andare a sbattere. Forte è stato l’impatto con la miseria affrontata con grande dignità dagli indiani a cominciare dal portamento, sempre leggero ed eretto sia che camminino sia che vadano in bicicletta o in autobus, vestiti o seminudi. Su un miliardo di indiani 600 milioni vivono sotto il limite della povertà. Si può vederlo a colpo d’occhio dal finestrino anche qui in Kerala, che pure sembra essere uno degli stati più ricchi, anche se gli “indicatori economici e sociali non evidenziano alcuna differenza rispetto dell’India”5. All’arrivo Carla ha sacrificato metà dei nostri dollari (500) perché Don Enzo faccia costruire un’altra casa per le famiglie povere del territorio della missione. L’emozione è stata fortissima all’arrivo, da non poter trattenere le lacrime, me compreso, devo ammetterlo senza vergogna. Il benvenuto ha seguito il rito tradizionale del Kerala. Tutti gli uomini hanno avuto una collana di fiori molto profumati al collo e le donne un coloratissimo bouquet. Poi sui gradini di casa da ciascuno di noi nuovi arrivati è stata acceso uno dei tanti stoppini di una lampada d’ottone, che – ci hanno detto – rappresenta la fratellanza e la dignità degli esseri umani. Per lo stesso motivo ci hanno segnato la fronte con una mistura di sandalo profumato.
Il viaggio
Mestieri
psichiatraLivello di scolarizzazione
laureaPaesi di emigrazione
IndiaData di partenza
2002Periodo storico
Periodo contemporaneo (dal 1977 ai giorni nostri)Gli altri racconti di Giuseppe Corlito
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