Mestieri
cooperanteLivello di scolarizzazione
Paesi di emigrazione
BosniaData di partenza
1998Periodo storico
Periodo contemporaneo (dal 1977 ai giorni nostri)Maurizio Furgada, animatore di un progetto culturale rivolto all’incontro fra giovani di diverse etnie e religioni della ex Jugoslavia, racconta in una sorta di introduzione diaristica il contenuto dei suoi progetti. La narrazione si alterna alla cronaca del viaggio di ritorno verso l’Italia dalla Bosnia, attraverso la Croazia.
Metà agosto. Mezzanotte circa. Un poliziotto della frontiera di Slavonski/Srpski/Bosanski Brod (così la guerra si è sbizzarrita nel sottrarre, sostituire, adattare il nome di questa città con l’aggettivo di nazionalità di volta in volta più “appropriato”) mi “impone” di lasciare salire sulla mia macchina un autostoppista, sedicente camionista di professione. Che fare? Riparto con un ospite imprevisto seduto accanto a me, non del tutto desiderato a quest’ora della notte! Con le solite scarse nozioni della lingua che mi ritrovo, provo a intavolare una convincente conversazione; un atteggiamento di autodifesa, con lui vicino che, da un momento all’altro, potrebbe estrarre dalla giacca mimetica una delle tante armi sottratte al ritiro imposto dal trattato di Dayton (Che curioso! Sembra un gioco infantile. Il mondo li ha prima riempiti di giocattoli letali e ha poi deciso di farseli restituire. Ma io so che non tutti hanno obbedito…). Maciniamo km e km sull’autostrada diretta a Zagabria. Chissà poi come faccio a tenere il passo della conversazione con il rumore assordante che rimbomba nell’abitacolo, marmitta spezzata a metà. Eppure, le frasi di circostanza sono quasi volate via, ed ora mi sento sempre più a mio agio…che tradotto in termini più concreti significa: ho meno paura di prima! La sua divisa militare ha risvegliato in me quel lontano giorno di sette anni fa quando, incapace di barcamenarmi nella confusione delle notizie di chi mi stava portando laggiù, guardavo con diffidenza e paura tutti i passanti in abiti militari… E chi l’avrebbe mai detto che saremmo giunti ai risultati di oggi? Una Scuola della Pace! Un gruppo di studenti di entrambe le etnie pronti a diventare dei veri Ambasciatori di Pace! Loro che hanno vissuto il conflitto in prima persona…per poi incontrarsi! Quel giorno di sette anni fa io volevo solo fuggire da tutta quella confusione; da un paese che aveva strappato alla vita anche un mio concittadino… E mi pentivo di aver accettato quell’invito, tutte le volte che lasciavamo un check point delle Forze Internazionali di Pace…
Lui si sveglia di colpo. E’ l’una di notte. “Il rumore della marmitta è davvero assordante”, gli dico in uno slancio di improvvisata solidarietà. In queste ultime settimane non abbiamo fatto altro che parlare e riparlare di diritti…avrà pure lui il suo diritto di dormire, a quest’ora della notte. Lui smentisce, con un cenno del capo. Mi tranquillizzo. Poi con uno scatto improvviso si scosta dalla posizione che aveva sul sedile e guardandomi dritto negli occhi mi chiede: “Sai che non ho ancora capito che cosa ci fai tu nel mio paese?” “Non me I’ hai ancora chiesto” gli dico con un sorriso malizioso sul viso. “Comunque, lavoro per un progetto di pace in Ozren”. E aggiungo: “con i bambini di Petrovo…” “…Petrovo e Orahovica”, conclude lui con l’espressione sul viso di chi ha scoperto uno dei segreti del mondo… E aggiunge: “lo sanno tutti in Ozren di questo vostro progetto…I’ hanno scritto sui giornali, I ‘hanno dato più volte in televisione…è una grande Organizzazione la vostra!, dice lui soddisfatto, mentre si risistema sul sedile per riaddormentarsi. Mio Dio, ma dove siamo arrivati?! Vorrei che Lucia, Andrea e Stefano fossero qui con me in quest’istante infinito…
Cinque anni dopo i check point erano del tutto spariti e la Bosnia mi veniva dipinta con disegni a colori fiammanti e slogan futuristici e felici, su cartelloni pubblicitari sparsi lungo le sue strade. Avevamo da poco concluso il ciclo di studi estivi in una località balneare del Montenegro. Erano nate delle belle amicizie tra i ragazzi delle due “parti”. Eppure, non era giunta ancora l’ora per festeggiare un compleanno tutti insieme…con la paura del passato sempre lì in agguato.
Il viaggio
Mestieri
cooperanteLivello di scolarizzazione
Paesi di emigrazione
BosniaData di partenza
1998Periodo storico
Periodo contemporaneo (dal 1977 ai giorni nostri)Gli altri racconti di Maurizio Furgada
Come in una comune
Zagabria. Due e trenta. Chissà se a Bregana il mio ospite scenderà per davvero...? Adesso ho...
Punto di svolta
Abbiamo iniziato con un po' d'affanno, forse. Preparando le lezioni davanti alla colazione del mattino. Poi...
Serbi e musulmani allo stesso bar
Difficile per me delineare un quadro complessivo che possa dare l'idea del lavoro svolto fino a...
La lettera di Svetlana
La lettera di Svetlana Cari amici, non trovo le parole per esprimere la mia gratitudine per l'aiuto che...