Mestieri
cooperanteLivello di scolarizzazione
Paesi di emigrazione
BosniaData di partenza
1998Periodo storico
Periodo contemporaneo (dal 1977 ai giorni nostri)Prosegue il viaggio verso l’Italia di Maurizio Furgada e prosegue il suo racconto del progetto di scambio culturale realizzato a favore dei bambini di diverse etnie e religioni della Bosnia negli anni successivi alla fine del conflitto nella ex Jugoslavia.
Zagabria. Due e trenta. Chissà se a Bregana il mio ospite scenderà per davvero…? Adesso ho in testa solo il pensiero di ritornare a casa. Di ripartire per un’altra destinazione. Ho un “maestro” che mi sta aspettando nel mio villaggio “di confine”.
Le luci lontane della capitale, nel frattempo, risvegliano in me ricordi recenti. Andrea è venuto per la prima volta la scorsa estate in occasione del primo stage estivo. Ho avuto la sensazione di viaggiare sulla stessa lunghezza d’onda con lui. E lui con la nostra storia di pace, coni suoi protagonisti, con le due comunità, il cibo, la grappa, l’ospitalità…risultato: è stato un ottimo compagno di lavoro. Stefano è arrivato per la prima volta quest’anno, ma conosce tutta la vicenda da almeno due anni. Una storia di questo tipo pulsa nelle sue vene come fosse qualcosa che doveva prima o poi incontrare sul suo cammino. A casa ho lottato sorretto solo dalla presenza di Lucia, indispensabile collaboratrice di tutta questa avventura. L’ ho convinta ancora per una volta. L’ultima, ci siamo ripromessi. Non si può arrivare al mese di luglio senza sapere con certezza se partirà il nostro corso interetnico; se avremo il necessario sostegno economico. Come posso prendere impegni con i possibili collaboratori? Lucia, Andrea e Stefano sono stati i miei punti fermi di quest’ultima tappa dell’avventura, così come lo sono stati la CGIL, la CISL, la Uil, la Coop Lombardia, la Provincia di Cremona e tutti gli amici dell’ ISSP, vecchi e nuovi. Ma purtroppo questa volta non basta. Ho bisogno di un budget di 4mila euro, e subito! Alle altre spese penseremo più in là. Non ci siamo. Provo a chiamare gli amici di Como. La Croce Rossa locale ci fornisce un contributo determinante. Lucia pensa al resto. Si fa: ancora per una volta il progetto è salvo! Ma non è tutto. Antoine, un amico californiano, invia un suo contributo: siamo addirittura internazionali, adesso!
Intanto, catturato da tutti questi pensieri mi ero quasi dimenticato della presenza del mio passeggero… L’autostrada sta per finire e adesso mi pento solo di aver lasciato il resto delle kune dr impiegato dell’autostrada e… mi ritrovo con gli ultimi 50 euro a disposizione e un casello imprevisto davanti a me (che strano! Non c’era al mio precedente passaggio!). Il mio ospite intanto si sveglia (devo aver fatto un bel casino!). E..sorpresa: si offre di pagare per me. “Grazie” gli dico “siamo a Bregana”. Lui chiede di scendere dall’auto a metà tra un controllo doganale e l’altro, nella terra di nessuno…e saluta con la mano. “Ci rivedremo in Ozren” gli urlo dal finestrino della mia macchina. “C’è posto anche per mio figlio nel progetto?”, risponde lui col solito sorriso. Riparto, direzione Italia. Mi sento più leggero, adesso. La strada è libera davanti a me. La vacanza: salva. Ripenso ai dieci gorni trascorsi con i ragazzi al mare. Sembrava di essere in una comune targata anni ’60. L’ambiente spartano del soggiorno trasandato della terrazza dove si svolgevano le lezioni; le rappresentazioni teatrali; le numerose discussioni. Abbiamo lavorato bene, credo. E poi i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Il viaggio
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