Mestieri
cooperanteLivello di scolarizzazione
Paesi di emigrazione
BosniaData di partenza
1998Periodo storico
Periodo contemporaneo (dal 1977 ai giorni nostri)Abbiamo iniziato con un po’ d’affanno, forse. Preparando le lezioni davanti alla colazione del mattino. Poi abbiamo lasciato ai ragazzi la libertà di partecipare; ed è stato un calando di presenze ed un crescendo di intensità nelle discussioni. Comprensibile, considerando che avevamo un mare stupendo proprio due passi sotto di noi. Adesso possiamo dire di avere un vero gruppo di lavoro! Ho imparato molto in quei giorni di sole e di pioggia tra un tuffo nel mare e un pasto rigorosamente a base di peperoni farciti che faticavo sempre a digerire. Idee e concetti che farebbero un sacco di bene a questo mondo malato.
…Dopo la partenza di Stefano e Andrea abbiamo continuato il lavoro in Bosnia per un’altra settimana. Dei ragazzi partecipanti ( il nostro “gruppo di lavoro”) nessuno ha più saltato una lezione, sebbene non ci fosse più il mare sotto di noi, ma solo una calda aula estiva…
Alle 4 e 30 ho passato il confine italiano. Sarò a casa per le 8, penso. Il tempo di riposare un giorno e una notte e sarò di nuovo in viaggio, reclamato a gran voce da un altro corredo di compagnia, su un altro palcoscenico, 1000 km più ad ovest del mio solito punto di partenza
…E’ sera. Il buio ancora una volta mi fa da riparo. Sono in viaggio sulle strade sinuose dell’Aragon. Tutti dormono ed io non posso non pensare alla Bosnia, mentre guido. Da questa prospettiva, tutto appare più chiaro ai miei occhi. E’ proprio vero: la nostra storia è giunta al suo naturale punto di svolta.
Perché siamo giunti ad un punto di svolta?
Con il progetto 2001/2 ci eravamo prefissati di realizzare una Scuola di Pace sulle tracce dei corsi interetnici organizzati in Bosnia negli anni precedenti. Televisione e giornali in Bosnia hanno continuato a sottolineare, pur con articoli marginali, l’unicità di questa esperienza di pace. Noi volevamo qualcosa di più. Volevamo dare a questi ragazzi la possibilità di potersi dotare di nuovi strumenti formativi, capaci di dare loro le cognizioni necessarie ad “esporta re” la loro viva esperienza di pace, in vista dell’incontro con altri loro coetanei tuttora ingabbiati nelle trame dell’odio etnico o religioso. Quindi, in concreto, formazione teorica agganciata alla loro esperienza “sul campo” e finalizzata all’incontro con un altro gruppo di ragazzi – israeliani e palestinesi – protagonisti di un progetto di pace finalizzato all’ apprendimento di tecniche agricole. Siamo riusciti nel primo intento. Il gruppo è cresciuto. Non più solo lezioni di Inglese ed Informatica, ma soprattutto lezioni di Pace. Esercizi e prove teoriche in preparazione dei futuri interventi “sul campo”. Abbiamo invece deciso, strada facendo, di rinviare il secondo obbiettivo. In primo luogo per le difficoltà di contattare gli amici palestinesi ed israeliani, ma soprattutto perché volevamo privilegiare il discorso aperto sulla formazione. Ed è così nata l’idea di dotare Cremona di una Scuola per la Pace come sede permanente di esperimenti formativi e di incontro tra giovani di diverse realtà del mondo. Le istituzioni cremonesi hanno fino ad oggi sostenuto la nostra iniziativa. Oggi, sulla base dei risultati raggiunti, chiediamo che, accanto alla conferma degli impegni precedenti, alla nuova fase di questa esperienza si affianchi un nuovo ed adeguato sostegno. Da parte nostra, l’impegno di affrontare il progetto con ira nuova prospettiva di azione, si è concretizzato con la fondazione dell’ISSP come Associazione di Volontariato.
Settembre ‘ 02 Furgada Maurizio Coord. Resp. ISSP
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