Mestieri
governanteLivello di scolarizzazione
licenza elementarePaesi di emigrazione
EritreaData di partenza
1937Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Luigia arriva a Massaua, si ricongiunge a Silvio, promesso sposo. Ad attenderla c’è una vita completamente nuova rispetto a quella che svolgeva a Milano, e nuove responsabilità lavorative nell’albergo che l’ha assunta.
Fu così che non ascoltai nessuno e con una valigia con poche cose 2 o 3 abitini (2 vestagliette da lavoro e qualche capo di biancheria intima) mi sono messa in viaggio per Massaua. La sera che partii da Milano per Roma, dove avrei dovuto ritirare il biglietto di viaggio in piroscafo, presso gli uffici della S.G.A.O… alla stazione a salutarmi, vennero tutti i miei fratelli e amici… chiassosi come sempre, nascondevano la loro emozione, con lazzi e facezie… io non seppi trattenere le lacrime… quella loro presenza mi dava conforto, ma anche tristezza… Quando li avrei rivisti? Finalmente il treno si mosse.. e nelle mie orecchie riecheggiavano le loro voci. Avrei viaggiato tutta la notte.. dalle 21 alle 6 del mattino. Mi trovavo sola in uno scompartimento di 3a classe semideserto… e andavo così lontana da Milano, dalla mia famiglia. Il rumore delle ruote sui binari da prima mi pareva che dicesse… “torna indietro!… torna indietro!!, torna! A Roma mi fermai per 5 ore circa, ero stanca, desideravo sdraiarmi… ma dopo una rinfrescatina ai bagni della stazione, mi ripresi, e in attesa che si aprissero gli uffici della S.G.A.O. feci un giretto per Roma, arrivai fino in Piazza S. Pietro.. visitai la basilica, che non mi meravigliò molto, forse perché io ricordavo il nostro duomo!.. Poi andai in piazza Esedra dove c’erano gli uffici, ritirai il biglietto Napoli Massaua… Ripartii per Napoli, dove avevo l’indirizzo di certe suore, a Porto Vecchio, e lì finalmente trovai un pasto caldo e un letto…. Chi mi aveva dato l’indirizzo era lo zio Don Piero, fratello della mamma e che… non avrei visto più!! Il 24 aprile mi imbarcavo per Massaua che emozione!..
Poi pian piano, come una pace si impadronì di me. Sonnecchiai un po’.. Fuori era buio, la vettura semioscura.. e allora in quella solitudine, mi guardai dentro… Stavo facendo un passo importante della mia vita.. forse era uno sbaglio forse facevo bene… Amavo Silvio, desideravo raggiungerlo ma cosa mi serbava l’avvenire? Chissà che cosa avrei provato là fra quella gente così diversa? Poi pensavo all’Africa Selvaggia, come si leggeva nei libri. Silvio mi aveva detto nelle lettere che l’Asmara, dove lui stava era una cittadina abbastanza civilizzata, che vi abitavano diversi italiani, e c’erano anche donne, che non avessi paura, che poi c’era lui, che mi aspettava e mi avrebbe protetta da tutti e da tutto… che il suo pensiero era sempre rivolto a me e tante piccole cose che solo quando si ama si dicono, e… ci si crede!!.. Così io credevo in lui, e cercavo di far tacere quel pensiero martellante che mi suggeriva di rinunciare a quel viaggio così lungo… Pensavo al mio Silvio e mi sentivo stretta fra le sua braccia… Così in quello scompartimento così vuoto e triste mi addormentai. Mi svegliò il rumore dei freni del treno, eravamo a Bologna.. salì della gente e il treno ripartì .. da quel momento non ebbi più dubbi… avrei continuato, avrei raggiunto il mio amore, e con lui avrei affrontato tutto ciò che la vita ci avrebbe serbato… e… in riserbo ne aveva tante di cose… belle e brutte!.
Fu un viaggio bellissimo su una delle più belle navi di allora, il Biancamano, un mare calmo come un olio.. io che non avevo mai visto il mare! Ero arrivata a ventotto anni senza mai essere stata al mare e così come in un sogno, come una bella avventura mi trovavo su una bella nave con tutto quel sole, quel mare così grande, così azzurro e lucente… e tutto questo gratis perché era tutto a spese della S.G.A.O. Ero felice, di tutto, ma più di ogni cosa era il pensiero che presto avrei rivisto Silvio e che, ogni ora passata, era una di meno che ci separava.
Silvio in quel periodo era andato a lavorare a Debrasina.. era direttore di un ristorante, ma avrebbe trovato certamente il tempo di venirmi a incontrare a Massaua. Già lo immaginavo tutto vestito di bianco, col casco in testa, abbronzatissimo e—più bello e innamorato che mai… pensavo a come mi avrebbe chiamata da terra per farsi riconoscere da me, che dal parapetto della nave guardavo cercando di vederlo.. Ma purtroppo una delusione mi aspettava. Silvio non era ad aspettarmi. Gli impegni che aveva non lo lasciavano libero… lo seppi subito dopo essere arrivata in albergo, dove mi aspettava una sua lunga lettera. Venne però a trovarmi una settimana dopo e fu una gioia immensa per tutti e due. Mi disse subito che ci dovevamo sposare subito, lui aveva già scritto per le carte… io lo avrei fatto…. Io avevo già cominciato il mio lavoro al C.I.A.O. Era la prima volta che avevo un lavoro con tanta responsabilità. La governante ha sotto di se le cameriere, i facchini, ecc. tutto ciò che concerne la pulizia: e il funzionamento delle camere è affidato alla governante, che deve fare in modo che tutto vada per il meglio. Io non sono troppo autoritaria, e fu un’esperienza faticosa, in quanto il personale (in [massimo] locale) non era pratico di certi lavori di pulizia… ci riuscii infine con molta pazienza… La direzione fu molto contenta e io fui soddisfatta, anche se mi era costato tanta fatica. Fra le mie mansioni c’era anche quella di comperare ciò che mancava, e serviva come ad esempio cere strofinacci scope e detersivi… Così conobbi anche la città di Massaua… uscivo verso il tramonto perché non era consigliabile avventurarsi con quel sole, così cocente e abbagliante…. L’Africa è proprio un mondo tanto diverso. Chi non è stato in quel paese non se lo può certamente immaginare. E io, mi sono trovata là fra tutto questo mondo sconosciuto, fra gente così diversa per colore e abitudini…
Il viaggio
Mestieri
governanteLivello di scolarizzazione
licenza elementarePaesi di emigrazione
EritreaData di partenza
1937Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Gli altri racconti di Luigia Cerri
Il biglietto nelle scarpe
Ricordo la mia partenza per Massaua... Il distacco dalla mamma e dai fratelli ai quali ero...
L’esplosione del Cesare Battisti
Io presi la notizia con poco entusiasmo, ma a lui sorrideva l'idea della nuova vita che...
Gazzella Bianca e Hotel Ciao
La Gazzella Bianca era un ristorante di prima categoria: biancheria fine, argenteria e servizi di gran...
I giorni più belli e quelli più brutti
Era venuto via da Debrasina lasciando tutto... scrisse per dare le dimissioni, e si fece mandare...