Paesi di emigrazione
ArgentinaData di partenza
2013Periodo storico
Periodo contemporaneo (dal 1977 ai giorni nostri)Temi
viaggioTemi
viaggioDopo 7 mesi di viaggio in bicicletta e 7000 chilometri percorsi per le strade polverose dell’estremo Sud del Sud America, Stefano Bovetto sta per rientrare in Italia con un bagaglio di esperienze che si porterà dentro per il resto della vita.
Paso Internacional Prof. Salvador Mazza, Yacuiba, 7 Agosto 2013
Il viaggio stava procedendo rapidamente (e poco dopo le 3:00 eravamo giunti alla frontiera), peccato che poi ci siamo imbattuti nella fantastica organizzazione sudamericana. La migración boliviana ha aperto verso le 6:00, il problema è che per quella argentina occorre attendere le 8:30. La cosa divertente è che il complesso è unificato (ma non troppo) e posizionato dopo il Puente Internacional sobre Quebrada Yacuiba, nel lato argentino. Inoltre sono fantastici gli orari di partenza dei bus che “considerano” questa sosta di oltre 5 ore in dogana.
Al momento siamo usciti dalla Bolivia (nonostante qualche dubbio suscitato dal nostro timbro di ingresso, non proprio carico di inchiostro) e attendiamo il visto di ingresso in Argentina.
Alle 9:30 riusciamo a completare le operazioni doganali, ma subito ci fermiamo di nuovo per fare gasolio. Intanto, per rendere il viaggio più piacevole, al bambino nel sedile accanto al nostro, dopo l’uccellino picchiettante ed il millepiedi che “parla” quando gli si urta la testa, è stato comprato anche uno stridulo fischietto.
Buenos Aires, 9 Agosto 2013
Il viaggio di 41 ore in bus è stato tranquillo e meno pesante di quanto mi aspettassi (salvo altre 2 soste poco dopo la dogana per controlli vari a tutto l’equipaggio). Per il resto un paesaggio incredibilmente piatto (la Pianura Padana in confronto è un piccolo lembo di terra) ha seguito tutta la RN 34; non penso sia possibile percorrerla in bici in quanto la noia vincerebbe.
Il problema più grande non è stato raggiungere la capitale argentina, bensì riuscire a trovare un ostello: impieghiamo più di 4 ore, seguendo le più sgangherate (ed incorrette) indicazioni, trovando chiusi o pieni i posti indicati dalla Lonely Planet, incorrendo in problemi di prenotazioni telefoniche o tramite e-mail (non è sufficiente essere presenti fisicamente), ma alla fine ci imbattiamo in due letti nell’artistico Open Bayres Hostel, situato a Palermo Viejo (il quartiere più suggestivo della città). Per il resto riusciamo a cambiare i dollari a 8,73, troviamo i due cartoni per inviare le bici e ci concediamo un’ottima bistecca al ristorante Dora (una garanzia dato che ci eravamo già stati nei nostri primi giorni di viaggio). Gli ultimi momenti al Parque Machia hanno messo in risalto una cosa: è sbagliatissimo evitare persone solo per preconcetti o informazioni che ci sono state fornite da altri; la gente va conosciuta, dobbiamo farci la nostra idea; associarla ad etichette è troppo limitato e fuorviante.
“L’unico modo in cui possiamo guardare nello spazio è vedere indietro nel tempo. Non sappiamo mai com’è l’universo, ma soltanto com’era. Quando osserviamo una stella che dista migliaia di anni-luce, viaggiamo ín realtà migliaia di anni indietro nella storia dello spazio.”
Buenos Aires, 10 Agosto 2013
Abbiamo rivisto Mafalda.
Il confronto tra le foto scattate oggi e quelle di 7 mesi fa lascia parecchi spunti di riflessione. Al di là del clima, Buenos Aires appare più o meno la stessa: meno turismo, meno vivacità, ma per il resto questa metropoli da 14 milioni di abitanti si conserva intatta, forse attendendo le elezioni di domani per essere scossa da significative modifiche. Noi appariamo parecchio cambiati, e non solo perché più sporchi, con capelli e barba più lunghi, meno curati, coi vestiti pieni di polvere: molto più invecchiati di quanto il tempo non dica. Sfido chiunque a non essere più trasandato dopo tutto quello che abbiamo vissuto. Percorrere oltre 7.000 km in bicicletta affrontando ogni condizione possibile, passare un mese nella giungla ad “accudire” animali selvatici, trascorrerne due oltre i 3.000 m di altezza, dedicarsi alle costruzioni di permacultura. Terminiamo stanchi, con la motivazione oramai ai minimi, ma rilassati, sereni e ben più coscienti. La gente ci chiede di dove siamo e non riesce ad indovinare più la provenienza italiana: spagnoli, americani, ecuadoregni, tedeschi, israeliani, ci hanno definito persino missionari…forse siamo solo divenuti cittadini del mondo, è difficile limitare la “propria casa” ad un solo luogo in questo incredibile pianeta. Siamo partiti con un gran numero di domande: ad alcune abbiamo dato risposta, altre non le consideriamo più di grande importanza, ma ve ne sono che permangono irrisolte. Ora però quando ci si ripresenteranno avremo una casistica di esperienze e di confronti molto più grande sulla quale basarci: se decideremo di intraprendere una certa strada, sapremo che ci sono già altre persone che l’hanno fatto, altri “pazzi” alla continua ricerca di cosa li rende davvero felici.
Ma in fondo cos’è l’essere pazzi? È solamente il non essere del tutto conformi alla massa, il scegliersi una strada che la maggior parte eviterebbe; niente di così terribile e sconvolgente. Conserviamo i ricordi: i primi giorni di viaggio, seppure più lontani, sono quelli che ci sovveniamo con maggior chiarezza, in fondo l’inizio è il momento più complicato, quello in cui tutto risulta nuovo, diverso, in cui i timori e le preoccupazioni sono maggiori. Poi diventa tutto più semplice, assodato, già provato, e le immagini diventano più vaghe. Bei ricordi, bei momenti, le difficoltà superate ci ricorderanno che ce la si può fare. Ed ora la sfida più grande, cercare un proprio posto in Italia, capire se riusciremo a trovare le condizioni e le motivazioni necessarie per viverci. C’è chi ha definito la carriera come un’invenzione del XX secolo…ora siamo consapevoli che ognuno può trovare la propria realizzazione in tanti modi diversi, coscienti però di non farci comprare dalla società, assuefare dai suoi vincoli, rinunciare ai propri desideri. Tutta la gente sogna, la maggior parte crede che dopo il risveglio sia tutto finito…ma c’è qualche raro pazzo che non vuole svegliarsi, che non è disposto a nessun prezzo a rinunciare a felicità e libertà.
Buenos Aires, 11 Agosto2013
Giornata di elezioni presidenziali, e l’Argentina si blocca: ieri alle 23:00 partiva il divieto di vendere alcolici ed oggi parchi e locali erano chiusi sempre adducendo tale motivazione politica. I votanti devono essere sobri evitando altre distrazioni, ciò dovrebbe favorire l’affluenza (e da quanto abbiamo capito queste fungono solo da primarie).
Dopo la giornata cinema di ieri col simpatico film francese “Voyage, voyage”, anche oggi scorre tranquilla andando al caratteristico bar “San Bernardo” a giocare a ping-pong, seguendo il desiderio di Mathias, il gentile ragazzo incontrato al nostro arrivo a Buenos Aires.
Domani è il momento di impacchettare le bici e poi si attende solo il ritorno.
Aeroporto Ezeiza, 14 Agosto 2013 Meno di un’ora al volo, l’Italia oramai dista poco più di 17 sessantine di minuti. Lasciamo Buenos Aires (e gli strani personaggi che popolavano l’ostello) recandoci alla Bombonera: va di scena la prima di campionato, Boca Junior – Newell’s Old Boys. Il Boca va due volte in vantaggio e gioca un buon primo tempo, ma una debole difesa permette alla squadra di Rosario, campione del Clausura, di rovesciare in 3 minuti il risultato e chiudere con un divertente 3 a 2. A causa di recenti disordini non è permesso al pubblico ospite di presenziare; tuttavia lo stadio è quasi al completo ed il colpo d’occhio piacevole (seppure non impressionante).
Ultime facturas questa mattina e poi si parte; il dispiacere per la fine del viaggio è superato dalla felicità per l’aver vissuto questa esperienza.
“Don’t cry because it’s over, smíle because ít happened”
Il viaggio
Paesi di emigrazione
ArgentinaData di partenza
2013Periodo storico
Periodo contemporaneo (dal 1977 ai giorni nostri)Gli altri racconti di Stefano Bovetto
La fine del mondo
Volo per Londra, 10 Gennaio 2013 Che il viaggio abbia inizio! Lo stato d'animo è confuso, un...
La risalita
Estancia Los Flores, 20 Gennaio 2013 Siamo in Cile, la prova più evidente la si evince dalla...
Empanadas e bilanci
El Calafate, 10 Febbraio 2013 Giornata tranquilla, il cielo appare sereno e il clima ritrova le caratteristiche...