Mestieri
perito edileLivello di scolarizzazione
diploma di scuola media superiorePaesi di emigrazione
ArgentinaData di partenza
1948Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Il racconto dettagliato della congiuntura storica ed economica che porta Daniele Triches, nell’immediato dopoguerra, a decidere di emigrare in Argentina in cerca di lavoro.
Nel 1948 la guerra era appena finita e l’economia dell’intero Paese era una rovina. Quassù da noi, già zona di per sè povera, praticamente senza industrie e agricoltura e isolata da sempre, anche per la mancanza di vie di comunicazione con le zone limitrofe – specialmente quelle che portano alla pianura – la guerra si era fatta sentire soprattutto per la fame e mancanza di lavoro. Gli uomini abili erano andati sotto le armi e si erano fatti anni di gavetta e di guerra, parecchi non sono tornati, pochi ave vano un mestiere o una professione, non restava che fare quello che avevano fatto le nostre generazioni precedenti; emigrare. Della mia famiglia, sia da parte di mio padre (nove fratelli) che da quella di mia madre (sette fratelli), erano quasi tutti e migrati, specie dalla parte di mia madre, la maggior parte in Francía (cinque su sette) o in altri Paesi. Di noi (otto fratelli), buona parte emigrò in Svizzera (quattro) e a me toccò l’America del Sud. Ora, dopo anni di emigrazione (chi ne ha fatti di più chi di meno), siamo tutti rientrati e viviamo quì a Belluno, dove siamo nati. La guerra, oltre che alla fame, ai patimenti, ai morti ed ai mutilati ci lasciò, come dicevo, al di là di una economia a terra, anche un avvenire oltremodo incerto e (sebbene venissímo aiutati dagli Americani -nostri vincitori, ché noi la guerra la perdemmo) per di più senza intravedere un qualcosa che ci desse un futuro migliore, una certa sicurezza di lavoro e quindi anche una tranquillità economica. Noi, dico, in questa incertezza, optammo per migrare, andare a cercare terre migliori, dove con voglia di fare, di lavorare, di intraprendere, avessimo avuto la possibilità almeno di provare. Eravamo una cinquantina dí Bellunesi -molti reduci di guerra -che alla richiesta di muratori e mestieri consimili da parte del Governo Argentino, non lasciammo cadere la domanda e intraprendemmo il viaggio verso la Patagonia.
A Genova, questo gruppo di gente -in cui la sorte mi mise- venne conglobato in una Impresa Bolognese in formazione, 450 uomini (più alcune famiglie) circa in tutto, e iniziò l’avventura. Però la meta non era più la Patagonia come ci avevano detto, sí andava ancora più ín giù, il destino era la Terra del Fuoco.
La traversata, iniziata nel settembre 1948, durò 32 giorni..
Il viaggio
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