Mestieri
perito edileLivello di scolarizzazione
diploma di scuola media superiorePaesi di emigrazione
ArgentinaData di partenza
1948Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Daniele descrive il profilo imprenditoriale del titolare della ditta presso la quale è andato a lavorare fino all’altra parte del mondo, nella Terra del Fuoco, in Argentina.
Ogni mattina alle sei, ben imbaccuccato e col passamontagna tirato giù fin sotto il mento, mi imbarcavo su un camion, nominato Matador, che era un gran gippone, residuato di guerra, il cui cassone era coperto da un telone. In questo cassone, due panche correvano lungo le sponde e qui si sedevano quelli che montavano per primi, gli altri si accoccolavano sul fondo. Il viaggio durava tre quarti d’ora e si faceva quattro volte al giorno, si guadava un fiumiciattolo – verso la foce del quale avremmo costruito poi un macello con frigorifero annesso – ci si inoltrava così per una stradetta, ricavata a mezza costa e si arrivava nel baraccamento dei nostri amici che costruivano la diga. Da qui, a piedi, attraversando un ponticello di legno impostato sulla sommità della gola, appena a valle della diga, s’andava nel nostro cantiere, un duecento metri a valle della diga e sui 500-700 dalla costa di Beagle. L’Impresa si denominava EMPRESA CONSTRUCTORA CARLOS BORSARI. Questo Signor Borsari era bolognese e da quello che ho saputo, aveva in Bologna una attività dedicata alla produzione di giocattoli. Subito dopo la guerra del ’40 aveva costituito anche una Ditta – la CIBER (Compagnia Italiana Bonifiche e Recuperi) la cui finalità era la neutralizzazione e bonifica dei campi minati, individuazione e quindi recupero delle mine poste nelle strade e nei ponti dai tedeschi durante la loro occupazione e successiva ritirata. Di questo me ne parlò un “Capataz de primera” (un capo cantiere) che lo seguì nella spedizione in Terra del Fuoco e che di quella Ditta fu un socio; il signore in questione, bolognese pure lui – di Castelletto di Serravalle, Comune che si trova sopra Bazzano vicino a Vignola, sulle colline tra Bologna e Modena – e di nome Bruno Tagliani, divenne poi mio suocero (e anche socio nelle Imprese che creammo), perché io, dopo circa dieci anni e con sulla gobba altre emigrazioni, sposai sua figlia Carla (impalmata nientedimeno anche miss Ushuaia) che lui si era portata dietro (sedicenne) insieme al resto della famiglia. Non conosco il perché, il percome e in che modo questo signor Borsari fosse arrivato a mettere insieme una sifatta spedizione per la Terra del Fuoco che poi non fu la sola in quanto, un anno dopo, ce ne venne a dar man forte un’altra. Ancora 600 persone circa tra famiglie, “solteros” (non sposati) e famigliari dei già residenti, arrivate con l'”Anna C”, anche loro con partenza da Genova. Di sicuro che non è roba da tutti i giorni mettere insieme un paio di navi cariche di gente e spedirle a oltre quattordicimila chilometri di distanza, in una terra ai più ignota (specialmente per i componenti della prima spedizione).
Quest’uomo deve aver avuto un gran coraggio e sicuramente una grandiosa dose di opportunismo e avventurismo. L’ha aiutato molto il fatto che uscivamo da una guerra.
Il viaggio
Mestieri
perito edileLivello di scolarizzazione
diploma di scuola media superiorePaesi di emigrazione
ArgentinaData di partenza
1948Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Gli altri racconti di Daniele Triches
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