Mestieri
educatriceLivello di scolarizzazione
laureaPaesi di emigrazione
KenyaData di partenza
2004Periodo storico
Periodo contemporaneo (dal 1977 ai giorni nostri)Pochi giorni sono sufficienti a Margherita per capire il senso profondo della missione che ha intrapreso, sentirsene pervasa, e comunicare ai suoi genitori lo stato di grazia che prova per questo impegno profuso.
5 agosto 2004 ho riletto quello che ho scritto finora e mi sono accorta che più di raccontarvi fatti peraltro in modo alquanto confuso non faccio vorrei scrivervi davvero quello che sento ma è troppo difficile adesso sono solo un sacco di sensazioni e questa realtà straordinaria che è diventata la mia realtà quotidiana non so davvero a trovare le parole per raccontarla. Ho l’impressione di essere qui da una vita mi sono abituata alle strade polverose a salutare tutte le persone che incrociano il mio sguardo per strada ai bimbi che ci corrono dietro con la cantilena “How are you” alle galline che scorrazzano libere per le strade, a stare stipata con due bimbi in braccio. Il contatto fisico qui è continuo i bimbi ti vengono addosso ti abbracciano quando camminiamo ti prendono sempre la mano. Oggi sono andata nella scuola di Lisa per ritirare la sua pagella e ci siamo trovati nel giro di due secondi circondati da una miriade inimmaginabile di bimbi in divisa che ci guardavano come se fossimo marziani. All’inizio erano spaventati poi facevano a gara a prenderci la mano e a toccarci e tutti ci additavano da lontano e ci chiamavano per nome perché noi siamo gli uomini bianchi e siamo una novità. Elisa e mi ha detto che i bimbi spesso pensano che siamo degli attori televisivi; è tutto così strano e pure così naturale sei qui e non puoi immaginarti di essere in nessun altro posto al mondo, la povertà è un concetto occidentale e quello che vediamo è prima di tutto nei nostri occhi e qui capisci che è vero. Io non vedo quello che vedono i bimbi di qui quando camminiamo per le strade sono inesorabilmente legata ai miei parametri occidentali ma mi rendo conto che qui oltre la povertà e alla polvere respiro qualcosa di bellissimo. C’è un valore che non posso spiegare ma che mi fa sentire viva. Ora vado di corsa a farmi la doccia prima di incontrarmi con il referente degli educatori vi abbraccio virtualmente
Il viaggio
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