Mestieri
impiegatoLivello di scolarizzazione
diploma di scuola media superiorePaesi di emigrazione
SvizzeraData di partenza
1943Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Temi
Non ha ancora compiuto vent’anni Alessandro Andreini quando, nel marzo del 1940, riceve “una cartolina, uno, zaino, un abbraccio: sono un FANTE D’ITALIA!”. Così scrive sul suo diario prima di partire, destinazione 37° Reggimento di Fanteria, divisione Ravenna, 1° Battaglione, 3^ Compagnia, 1^ Squadra di stanza ad Alessandria, in Piemonte. La primavera del ’40 e la vigilia dell’ingresso nella Seconda guerra mondiale per l’Italia, e Alessandro al pari di milioni di coetanei si appresta ad addestrarsi con continue marce giornaliere “dai 30 ai 40 chilometri e più, continue istruzioni alla armi (Fucile 91, Moschetto 91, Pistola Beretta 9, Fucile mitragliatrore Breda, Bombe a mano OT0). Con i nostri scarponi abbiamo tessuto tutta la provincia di Alessandria ed oltre”. È un addestramento che tornerà utile, suo malgrado, a Andreini: la divisione partecipa infatti alla campagna italiana di Russia e viene praticamente distrutta dall’Armata Rossa tra il dicembre 1942 e il gennaio 1943. I superstiti vengono rimpatriati in primavera e tra loro c’è Andreini. Che deve vedersela però con i tedeschi, dopo l’8 settembre: fuggito da Alba dopo un accerchiamento, deciso a non consegnare le armi agli ex alleati, cerca riparo prima presso dei familiari, che vivono tra Milano e Varese, e infine decide di fuggire in Svizzera.
Il viaggio
I racconti
Fine della ritirata
Nel tardo pomeriggio mi avvicinai alle prime casette circondate da steccati. Appena varcato il primo cancelletto...
Rimpatriato
Dopo circa un mese e mezzo di quella pacchia, incominciò a circolare la voce che coloro...
Fuoco sui tedeschi
Cosa potevo fare? Cosa dovevo fare? Che rabbia che avevo in corpo!!! Io ero libero ed...
La via dell’esilio
Arrivai a Varese: Pernottai lì vicino una cascina e l'indomani mattina prestissimo e a piedi mi...