Mestieri
saldatoreLivello di scolarizzazione
licenza elementarePaesi di emigrazione
AustraliaData di partenza
1962Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Temi
La provincia di Caltanissetta, nel corso degli anni Cinquanta, è una delle zone più depresse della Sicilia e d’Italia. Antonio cresce lì, a Butera, un piccolo paese. A 12 anni lascia la scuola per contribuire al mantenimento della famiglia. Il nucleo è numeroso, Antonio ha sei fratelli. La piccola ricchezza ereditata dai genitori è sfumata negli anni: un pezzetto di terra è stato ceduto per ripianare un debito contratto, una casa di campagna e il bestiame sono andati perduti durante la guerra, per l’esplosione di una polveriera americana. Antonio non conosce adolescenza, passa dall’età bambina a quella adulta, dai giochi ai lavori. Comincia con l’apprendistato dal barbiere del paese, passa al lavoro di saldatore.
Nel 1958 decide che è arrivato il momento di andarsene. Prende un treno per Genova, dove trova accoglienza a casa di alcuni zii e inizia a lavorare per i cantieri Ansaldo. L’esperienza non durerà molto: Antonio perde l’occupazione e le nuove ristrettezze in cui vive lo convincono, nonostante si sia da poco innamorato di una ragazza, a varcare l’oceano per andare in Australia. È il 1961: è convinto di poter imprimere una svolta alla sua vita e vince la scommessa.
In quella terra lontana trova un lavoro, una famiglia, realizza il sogno di possedere una bella casa dove vive ancora oggi. Dall’Australia, Sbirziola ha inviato e continua a inviare all’Archivio dei diari di Pieve Santo Stefano un numero impressionante di memorie, ben sette, una delle quali vincitrice del Premio Pieve Saverio Tutino nel 2006, che ripercorrono frammenti più o meno ampi della sua vita. E un’autobiografia, dalla quale sono tratti i frammenti di racconto contenuti in questo sito. Antonio Sbirziola scrive in un italiano incerto, spesso sgrammaticato, intriso di parole reinterpretate o inventate. Al tempo stesso la sua scrittura risulta immediata e affascinante, piacevole alla lettura.
Le trascrizioni pubblicate in questo sito sono tratte dal volume “Povero, onesto e gentiluomo” pubblicato da Il Mulino nel 2012, tratto da una riduzione dell’autobiografia originale. Nel volume, di conseguenza su questo sito, sono state rispettate fedelmente le scelte linguistiche dell’autore conservandone quasi integralmente le peculiarità grammaticali. Per restituire l’immediatezza espressiva e linguistica che caratterizza l’intero testo, sono state mantenute tutte le espressioni dialettali e i calchi dall’inglese. Gli interventi redazionali sono limitati al minimo indispensabile e hanno riguardato la scomposizione delle parole che Sbirziola scrive abitualmente unite (insestesso, nonminesono). Per rispettare l’oralità del racconto è stata mantenuta inalterata la punteggiatura originale.
Il viaggio
I racconti
L’idea della partenza
Alla mattina, io e i miei fratelli ci alziamo allo stesso orario. A loro non le...
Il treno per Genova
Dopo mezza ora che ci o penzato, le dico a Mamma, di nascosto. Mamma io vorrei...
“Vado in Australia”
Siamo nel mese di ottobre, e un giorno che il mare e imovimento, e piove tutti...
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Mi arriva una lettera accasa dei zii del’luficio di emigrazione Australiana, zio telefona che devo antare...
Maria Carmela
Allintomani sera vado affarmi le fotografie per il passaporto. Zio telefona accasa che vuole parlare con...