Maria Pia Baldaccini

Milano, secondo dopoguerra. Angelo Marone e Maria Pia Baldaccini si sono sposati nel 1943, e la sventura ha voluto che una bomba distruggesse la casa dove dovevano andare a vivere. Si sono perciò sistemati dai genitori di lui a Blevio, sul lago di Como; lì sono nati i primi due bambini. Ora, a guerra finita, Angelo vorrebbe offrire a Maria Pia e ai figli una casa, la sicurezza economica; peccato che, nonostante la laurea in ingegneria, non riesca a trovare lavoro.

Matura, dunque, l’idea di emigrare. In Argentina è nato, e ha ancora dei parenti: non sarà difficile cominciare una nuova vita. Parte da solo, lasciando la moglie e i bimbi dai suoi; lo raggiungeranno non appena si sarà sistemato. Con Maria Pia fanno un patto: oltre alla normale corrispondenza, terranno un diario, e ognuno donerà il proprio all’altro quando si ricongiungeranno.

E così, dal 13 novembre 1946, giorno della partenza di Angelo, cominciano a scrivere, ciascuno nel suo quadernetto. Entrambi riversano sulle pagine speranza e nostalgia. Tra le righe di Maria Pia serpeggia la frustrazione di trovarsi ospite dei suoceri, generosi e autoritari a un tempo; tra quelle di Angelo vi è il timore, invece, di non poter garantire alla compagna la vita agiata che per lei ha sognato.

La famiglia Marone si ricongiungerà a Buenos Aires qualche mese più tardi. Nel 1950 faranno ritorno in Italia.