Mestieri
operaio della FiatLivello di scolarizzazione
diploma di scuola media superiorePaesi di emigrazione
LibiaData di partenza
1934Data di ritorno
1940Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Temi
Nato nel 1929 ad Aielli, in provincia dell’Aquila, Felice Barbieri è il quarto figlio di un reduce della guerra italo–turca del 1911 che nei luoghi della contesa, la Tripolitania e la Cirenaica, ha visto l’alternativa alla vita di stenti del paesino marsicano.
L’assegnazione delle terre sulla “quarta sponda dell’Impero” da parte di Mussolini non può che incontrare l’entusiasmo di papà Barbieri, un tempo antifascista e perfino purgato con il noto olio di ricino. Ora, trasformatosi in appassionato sostenitore delle politiche del duce, è nel numero dei “Ventimila”, i coloni in partenza per il loro “posto al sole”.
Dopo il trasferimento del capofamiglia, partito in avanscoperta insieme al figlio Rodolfo, il resto dei Barbieri (Felice, le due sorelle maggiori e la mamma al sesto mese di gravidanza) lo raggiunge nel 1934. Stabilitisi nei pressi di Beda Littoria, gli abruzzesi migliorano considerevolmente la loro situazione economica, coltivando terre e allevando bestiame; la famiglia si accresce, arrivando a contare, a inizio 1942, ben nove figli.
Nella cosiddetta Cirenaica italiana, Felice e i suoi passano sei anni di prosperità, interrotti bruscamente nel 1940 dalla dichiarazione di guerra. Mentre il padre, nonostante la veneranda età di quarantotto anni e una nutrita prole da sostenere, è richiamato dall’esercito, lo Stato italiano ordina il rimpatrio dei bambini: saranno alloggiati presso strutture dedicate appositamente ai “figli dei Ventimila”. Felice, il fratellino Italo (così chiamato in ossequio a Balbo), le sorelline Filomena e Lina sono tra i primi a partire: affidati a delle “vigilatrici”, navigano fino a Rimini, e lì vivono in attesa che la guerra, “in un massimo di quaranta giorni”, finisca. Le cose vanno diversamente, e solo dopo due anni potranno riabbracciare la madre, rimpatriata anche lei con i bimbi più piccoli. Il papà e il fratello, rimasti strenuamente a difendere il podere libico, saranno sgombrati con la forza e torneranno in Italia anche loro. Poveri come quand’erano partiti, abbandonati dal regime ormai allo sfascio, i Barbieri, come tanti altri fra i “Ventimila” e i loro figli, fanno ritorno alle loro case.
Il viaggio
I racconti
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