Giovanni Beleffi

In poche pagine di un incalzante racconto si riassume la testimonianza di Giovanni Beleffi, un ufficiale di marina fiorentino sopravvissuto alla battaglia di Capo Matapan, nelle acque territoriali della Grecia, nel 1941, nel corso della Seconda guerra mondiale. L’Italia in quei mesi combatte contro gli ellenici, sostenuti dagli inglesi, una guerra di aggressione e conquista. Giovanni racconta l’atmosfera a bordo dell’incrociatore pesante Zara diretto in acque greche per una missione, si sofferma sulle figure dei marinai che hanno fatto amicizia fra loro, i piccoli dettagli quotidiani della vita di bordo. Poi l’attacco della marina inglese e l’esplosione spaventosa del siluro che fa saltare la corazza dell’incrociatore Zara massacrando l’equipaggio. I pochi superstiti si salvano a bordo di scialuppe lottando anche uno contro l’altro per conservare la vita, e ricuperano l’istinto della solidarietà solo quando la salvezza sembra meglio garantita. Poi le lunghe ore in attesa dei soccorsi, sempre esposte a deluse speranze e a una possibile catastrofe finale, fino all’arrivo di una nave greca che li condurrà prigionieri, ma vivi, a un approdo sicuro sulla terraferma.