Mestieri
operaioLivello di scolarizzazione
licenza elementarePaesi di emigrazione
AustraliaData di partenza
1953Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Temi
Giorgio Camilletti nasce a Cortona, in provincia di Arezzo, nel 1928. Un piccolo borgo della bassa Toscana, una vita semplice che affiora dai ricordi dell’infanzia e della gioventù, trascorsa con gli amici tra le vie del paese, alle feste, tra i personaggi pittoreschi che animano la comunità locale.
Poi arriva la guerra, evento spartiacque nella vita di milioni di italiani a metà Novecento. Passato il fronte, finite le privazioni e le sofferenze, la vita riprende a scorrere di nuovo normalmente, sebbene la povertà e la miseria continuino a ostacolare la piena affermazione sociale dei giovani. È in questo contesto che milioni di ragazzi italiani decidono di emigrare e Giorgio è tra loro. In una pagina della sua memoria racconta in modo esemplare le motivazioni che sono alla base della sua scelta, e qual è la soglia psicologica sulla quale si affaccia insieme a tutti i suoi coetanei prima di decidere di partire per l’Australia, nel 1953.
“Finisce anche il tempo per il militare. Ritorni a casa, sei già sui 22 anni, non hai lavoro, come fai a farti una famiglia? Così cominciano ad accavallarsi pensieri su pensieri. Non puoi fidanzarti eppure questo sarebbe il primo passo per farti una famiglia. Ma cosa dici ai futuri suoceri quando vai a fare la “chiesta” (ai miei tempi la famosa “chiesta” era super obbligatoria) troverò un lavoro, ma se non ai ne arte ne parte, non hai le mani “buone”, il titolo di studio è troppo piccolo, cosa puoi promettere! Così passano giorni, mesi e anni e ti ritrovi sempre al punto di partenza. Per fortuna, chiamiamola così, si apre uno spiraglio con l’emigrazione. Inizi le pratiche e non finisci più, come quando inizi con dottori o avvocati, non vedi mai la fine. Finalmente il giorno arriva, parti. Da una parte sei contento però sai quello che lasci ma non sai quello che troverai, giochi una carta, anzi un mazzo di carte intero, ed almeno puoi cominciare a disegnare il tuo futuro. Primo fra tutto è la famiglia. Scacci i vecchi pensieri, ormai sorpassati, e ti cominciano ad arrivare quelli nuovi. Rimani per sempre all’estero o ti senti sempre italiano e pensi al ritorno? Se pensi al ritorno devi essere forte poiché ritorni come prima, ed è sempre la solita storia: sai quello che lasci ma non sai quello che trovi”.
Il viaggio
I racconti
Amore in alto mare
Fù ribattezzata la nave rosa poichè invece di andare a gasolio era la forza dell'amore che...
Sigarette di contrabbando
Dopo 26 giorni finalmente si arriva. Mentre alla partenza le scene erano strazianti perché si lasciava...
La mia home
Casa lavoro casa. Lavorare e cercare di guadagnare il più possibile. Avevi debiti fatti per partire,...