Luigi Capellini

Luigi Capellini emigra dalla provincia di Cremona al Brasile alla fine dell’800. Il suo racconto, contenuto in un breve diario, è esemplare dell’esperienza vissuta da decine di milioni di italiani nei decenni a venire. Dalla decisione di partire, alle modalità dell’organizzazione per la partenza, passando per l’esperienza dell’imbarco, a Genova. Passo dopo passo, Capellini accompagna il lettore al suo fianco sulla nave a vapore che attraversa l’oceano, descrivendo le condizioni di vita a bordo in maniera minuziosa, il razionamento del cibo, le ristrettezze in cui i migranti sono costretti a vivere. Impressionante il racconto dell’arrivo, con la forza lavoro trattata al pari dei capi di bestiame, esposti e offerti alla scelta dei proprietari terrieri e agricoli. La dura esperienza di Luigi e dei suoi cari avrà un epilogo felice, almeno per quanto ci è concesso di sapere prima che il diario si interrompa. Capellini, giovanissimo, conquista la fiducia del suo padrone che lo eleva al rango di assistente, lo sottrae al lavoro quotidiano e gli affida di fatto la gestione della fazenda in cui ha preso servizio sin dall’arrivo in Brasile.