Stefano Carocci

Allo scoppio della Seconda guerra mondiale, Stefano Carocci lavora come apprendista meccanico in un’officina romana. Poco prima dell’ingresso dell’Italia nel conflitto, viene arruolato e spedito a combattere sul fronte africano, dove viene presto fatto prigioniero dagli inglesi. Per Stefano e per i suoi commilitoni comincia un’odissea lunga sei anni, che li porterà ad attraversare tre continenti, sempre in mano al nemico, alternando giornate in cui bisogna lottare per sopravvivere, ad altre in cui la detenzione offre persino l’occasione di vivere nuove esperienze e scoprire culture e angoli del mondo lontani e impensabili. Così trascorre i primi quattro anni di prigionia in India, nei campi di lavoro inglesi, poi anche a causa di un ostinato rifiuto a collaborare viene trasportato in Australia, per lavorare nelle “farm” agricole. Alla fine della guerra ritorna in Italia dove cerca di costruirsi un futuro attraverso molti mestieri, dal fabbro all’idraulico, all’agricoltore. Si sposerà e avrà quattro figli.