Diego Cimino

Scritta in terza persona, la memoria di un emigrante siciliano in Germania ripercorre le peripezie affrontate a cavallo tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio degli anni Sessanta per andare all’estero. Diego Cimino non ha i documenti in regola per espatriare e per cercare un lavoro, perciò sceglie la via della clandestinità, attraversa frontiere in modo avventuroso. Il premio che riceve sono ulteriori sofferenze e privazioni, affrontate all’estero, e infine anche la conquista di un lavoro dignitoso e l’incontro con una ragazza di cui si innamora, ma che abbandona nel momento in cui scopre che potrebbe essere rimasta incinta. Tornato in Sicilia, viene a sapere che la gravidanza non c’è stata. Riparte così alla volta della Germania, dove lavorerà alcuni anni, durante i quali, durante uno dei molti viaggi di ritorno in Italia, conoscerà e sposerà una ragazza calabrese di nome Rachele.