Mestieri
imprenditoreLivello di scolarizzazione
diploma di scuola agrariaPaesi di emigrazione
CongoData di partenza
1917Data di ritorno
1974Periodo storico
Periodo contemporaneo (dal 1977 ai giorni nostri)Temi
Italo Cipolat nasce nel 1917 in Congo, allora Congo Belga, in una famiglia italiana emigrata in Africa fin dall’inizio del 1900. Nel 1919 il padre Domenico acquisisce, negli altopiani del Katanga, oltre 5.000 ettari tra savana e praterie e insedia la “Farm Esperia”, avviando un grande allevamento di bestiame allo stato libero e destinando una piccola parte della proprietà alla coltivazione di ortaggi. Italo, la madre Gesuina Frau e i quattro fratelli, tra i quali il gemello Ettore, ci vivono e lavorano e il loro mondo è tutto lì: è il cuore dell’Africa, la natura è violenta e selvaggia, tutto ciò che è urbanizzato e antropizzato è distante dalla farm e le strade sono impossibili da percorrere.
A sei anni i genitori lo mandano a studiare in Sud Africa e nel 1926 con tutti i fratelli prima a Malta, poi in Italia, dove passa di collegio in collegio fino alla scuola agraria, a Roma, dai Salesiani. Anni di disciplina ferrea e maltrattamenti da parte del religioso di turno. Nel 1939, alla vigilia dello scoppio della seconda guerra mondiale, torna in Africa ma il ricongiungimento della famiglia è funestato dallo scoppio della guerra nel 1940. L’Italia entra nel conflitto al fianco della Germania e contro il Belgio: la famiglia Cipolat viene arrestata e deve affrontare due anni di internamento, seguiti dalla dolorosa perdita del padre poco dopo aver riacquistato la libertà. Italo si rifugia nel lavoro in fattoria e si risolleva grazie all’incontro con Luciana, che sposa nel ’44 e dalla quale avrà due figli. Nel frattempo ha lasciato la “Farm Esperia” per un lavoro dipendente presso uno stabilimento di mulini industriali vicino a Jadotville. Nel 1945 assiste all’ammutinamento della “Force Publique”, l’armata composta da soldati congolesi inquadrati da ufficiali belgi, ed alla conseguente repressione. L’anno successivo approda all’attività edile alla quale si dedicherà per molti anni, pieni di successi, ma anche e purtroppo, di incidenti. L’introduzione di mezzi meccanici ed il cambiamento di miscele da polverose al plastico provocò nel periodo in cui io lavorai, dal 1950 al 1960, cinque esplosioni, con 15 morti e diversi feriti gravi. Il 1960 è l’anno dell’indipendenza per il Congo: presagendo un periodo critico, Italo fugge nell’allora Rhodesia del Nord. Segue un periodo difficile con lo scoppio della guerra civile e l’intervento dell’Onu nella regione. Nonostante le violenze, la famiglia Cipolat resiste e Italo riavvia l’impresa edile portandola avanti fino al 1974, quando a causa di problemi di salute è costretto a rientrare definitivamente in Italia.
Il viaggio
I racconti
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Avevo 21 anni e a distanza di tanti anni tornavo negli stessi luoghi della mia prima...
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