Angelo Daddio

Angelo Daddio, sacerdote di origine campana appartenente alla Congregazione dei Missionari Oblati di Maria Immacolata (OMI), nel 1980 parte per una missione di sei mesi in Camerun, destinazione finale il piccolo villaggio rurale denominato Fonjumetaw, dove ha sede una missione dei focolarini tutt’ora attiva. Quasi ogni giorno, Angelo scrive un diario-epistolario diretto a genitori, amici e parenti in cui racconta le esperienze quotidiane, i rapporti con i nativi, con gli altri missionari, le tradizioni diverse. Raccoglie le lettere e le ricompone in una forma molto originale di diario-epistolare. Vive un periodo importante della sua vita, ricco di esperienze che coincidono a livello temporale con un passaggio storico molto delicato per l’Italia, come spiega egli stesso nell’incipit della sua testimonianza: “La presenza nella Missione di Fonjumetaw tra il 1980-81, mi ha dato occasione di scrivere questo Diario Epistolare (quasi ogni sera facevo il mio diario scrivendo a superiori, amici, parenti… scegliendo la persona più adatta a secondo dell’argomento che trattavo). Il periodo fu per me particolarmente importante e interessante anche perché sono giunto in Africa una settimana prima del terremoto dell’Irpinia dell’80 in cui furono coinvolti parenti e conoscenti… e tornai dal Camerun una settimana dopo l’attentato a Giovanni Paolo II in piazza San Pietro il 13 maggio 1981. Quell’esperienza missionaria aprì ulteriormente e più concretamente i miei orizzonti culturali ed umani”.