Concetta Donato


Temi
Nel 1950, Concetta Donato affida il suo grido di madre disperata a un conoscente, che batte a macchina un’ultima, straziante lettera rivolta al figlio Francesco. Questi è emigrato in Australia già da qualche tempo, con la benedizione della mamma e dei fratelli e sorelle che confidano nel suo aiuto per sollevarsi dalla miseria. Dopo un primo periodo di corrispondenza e contribuzione al bilancio familiare, Francesco ha interrotto ogni contatto. Eppure – così hanno fatto sapere dei conoscenti ben informati – laggiù, nell’emisfero australe, ha fatto fortuna. Perché ha deciso di voltare le spalle al sangue del suo sangue, a chi gli ha dato la vita?
Questo è quanto Concetta vorrebbe sapere da lui, e al contempo vorrebbe informarlo della rinnovata miseria in cui sono piombati al calare del silenzio di Francesco.
La lettera, però, non ha mai raggiunto il suo destinatario, come spiega a Saverio Tutino l’ormai anziano copista. È all’Archivio dei diari, dunque, che l’ha destinata, come ultima sede, perché sia “autentico documento sulla miserevole condizione umana”.
Il viaggio
I racconti
Una madre abbandonata
Mio sempre amato figlio Dopo tanto tempo che non ricevo più tue risposte e perciò pure io...