Mestieri
impiegataLivello di scolarizzazione
licenza elementarePaesi di emigrazione
BelgioData di partenza
1932Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Temi
Norma Faccioli nasce nel 1923 a Villafranca, in provincia di Verona. Figlia di commercianti, cresce in una famiglia umile e numerosa che descrive in questo modo all’inizio della sua memoria: “Mia madre ha avuto 8 figli e quando le chiedevo perché sono morti tre dei piccoli sono morti de 2-5-7 mesi mi diceva perché erano troppo belli e Gesù li voleva in paradiso con Lui. In quel periodo erano in molti i bambini piccoli che morivano, specialmente d’estate. Ricordo che spesso mi preparava con il vestito bello mi pettinava bene e diceva che dovevo andare al funerale di un bambino. In quel periodo tutti i ragazzi e bambini del paese giocavano in strada e noi abitavamo vicino alla stazione, per cui quella era la piazza preferita da molti. La signora che diceva il rosario di giorno teneva i bambini piccoli dei contadini che andavano nei campi, aveva delle panche basse adossate al muro della grande cucina e alla sera i genitori andavano a riprenderseli. La sera noi si cenava tutti insieme in un grande tavolo nella stanza dove venivano anche dei clienti e loro si sedevano nei tavolini più piccoli. La sera per cena ricordo che c’era sempre la polenta. La zia faceva la polenta bella soda poi la rovesciava sulla Ratra (pezzo di legno rotondo con il filo attaccato al manico per tagliare a fette la polenta) e poi toccava sempre a Lei fornire a tutti la polenta nei piatti. Il paiolo dove la zia faceva la polenta, una volta rovesciata sulla panara lo metteva in cortile a raffreddare e noi bambine facevamo la corte a questo paiolo perché la crosta che rimaneva sul fondo era buonissima. Mio padre commerciava in vini, comprava damigiane dal Sud Italia e lo mescolava con quello veneto e pare che così il nostro veneto veniva migliore. Almeno è quello che sentivo dire dal papà e la mamma quando parlavano tra di loro”. Questo quadro familiare contadino, semplice e per molti aspetti idilliaco, viene rovesciato dalla crisi del ’29, che manda all’aria gli affari del padre di Norma. La famiglia allora emigra in Belgio e lì rimarranno fino al 1940, anno dell’invasione dei tedeschi che costringe la famiglia a rientrare in Italia.
Il viaggio
I racconti
Tutti in Belgio
Siamo ai primi dell'anno 1932 e non sò veramente cosa sia successo ma ricordo che ho...
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