Mestieri
hostess di voloLivello di scolarizzazione
diploma di scuola media superiorePaesi di emigrazione
Stato di PalestinaData di partenza
2000Periodo storico
Periodo contemporaneo (dal 1977 ai giorni nostri)Temi
Nel 2000 Roberta Mugnai ha 62 anni ed è un’infermiera volontaria della Croce Rossa Italiana, con esperienze accumulate in diverse missioni internazionali. A inizio millennio accetta di essere inviata in missione a Hebron, in Cisgiordania, in qualità di osservatore e su mandato della Risoluzione 904 del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, per vigilare sul rispetto dei diritti umani in questa città. Dopo pochi giorni dal suo arrivo scoppia la seconda Intifada. Descrive i momenti vissuti in prima persona in una zona segnata dalla continua lotta tra israeliani e palestinesi. Nel redigere le sue memorie di quel periodo, scrive: “Mentre sto tentando a fatica di terminare queste pagine bianche raccontando alcuni aspetti della mia esperienza di osservatore nella città di Hebron in Cisgiordania e con la premessa di attenermi al più alto grado di discrezione, di non rilasciare alcun commento sulla Missione, né eventuali risoluzioni o informazioni di tipo diretto o indiretto che possa-no essere state oggetto della mia attenzione nel corso della Missione stessa è un mio preciso dovere, il Medio Oriente è nuovamente alla ribalta. Non si parla più di Processo di Pace, ma di tregue interrotte ed i palestinesi ed gli israeliani hanno ripreso le armi. Uno scenario ‘familiare’ si è riproposto, fatto di rappresaglie, atti di terrorismo, incursioni e missioni punitive. Sono pagine di un diario o un reportage che copre un periodo storico rilevante dal punto di vista del conflitto medio-orientale. Infatti, mi sono trovata in Cisgiordania proprio durante la seconda Intifada, ed ho vissuto in prima persona l’esperienza di attacchi con armi e attentati. Ho voluto non solo riportare ciò che ho vissuto ma anche la sensazione di stupore, smarrimento e indignazione che proviamo noi volontari di fronte a conflitti che paiono irrisolvibili e cosa gli rimane dentro di queste esperienze drammatiche eppure tanto coinvolgenti sul piano umano. Mi piace anche l’idea di lasciare un ricordo vissuto in prima persona nonché dedicare questo lavoro ai colleghi che hanno perso la vita in questa e in altre missione di pace. Credo inoltre che possa essere interessante il racconto di una crocerossina — di una donna cioè che ha scelto questo difficile volontariato senza velleità di alcun genere se non quelle di portare aiuto umanitario e di mediazione. Queste pagine, da me scritte, hanno anche la presunzione di far condividere un po’ della mia esperienza a Hebron. Come testimone di un evento, cerco di far capire quello che è accaduto e che accade tutt’ora, perché niente è cambiato. Chi si reca nei luoghi da me descritti, capisce che succede qualcosa in più di quello che i media ci raccontano perché, talvolta, si incontrano difficoltà per descrivere una situazione lontana. I fatti riportati e che ho cercato di tracciare di questa città simbolo, sono una piccola parte significativa del grande affresco israelo-palestinese, un tassello dell’enorme mosaico dei conflitti armati in Medio Oriente dove non si rispettano i Diritti Umani”.
Il viaggio
I racconti
I dubbi e la partenza
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