Emanuele Nicosia

C’è un grande rimpianto nella vita del siciliano Emanuele Nicosia: non aver proseguito gli studi da giovanissimo. Lo dice chiaramente nella lunga introduzione al suo diario. “Sono nato a Vittoria il 17.01.1889, in Via Zanin, in una casa di proprietà di mio padre, abbastanza comoda. Quattro stanze, un grandissimo cortile con uscita sulla strada opposta, in Via XX Settembre, da dove si entrava per mezzo di un largo portone. Buono per fare entrare i carri, mezzo di locomozione di quei tempi, ad uso trasporto.Anche la nostra famiglia fu numerosa.

Mia madre dette alla luce ben nove figli. I primi due le morirono nei primi anni di matrimonio e così restarono senza figli. Nel 1884, poi è nata Francesca, nel 1886 Diego, nel 1889 sono nato io, Emanuele, nel 1891 Teresa, nel 1893 Giuseppe, nel 1895 Salvatore e l’ultima, Marietta nel 1897. Quest’ultima era la più bella della famiglia.

Io ebbi un’infanzia felice, con i miei nonni e con i miei genitori. Al settimo anno, cominciai ad andare alla scuola elementare e così incominciai ad allontanarmi dai nonni, non più fisso come prima. Alla prima e seconda elementare fui promosso senza esami. Alla terza, feci gli esami e fui bocciato. Ho ripetuto la terza elementare, ma prima di finire l’anno non volli andare più a scuola. Così non so, se potevo essere promosso, oppure no!. Dunque restai senza certificato della terza elementare. Scopo di non volere andare a scuola, è stato soltanto una sola cosa: la superiorità che aveva ottenuto su di me mio fratello Diego. Perché‚ lui, che andava in campagna, era stato esonerato da tutte le faccende famigliari che sono necessarie in casa. E così all’età di dieci anni circa, anch’io cominciai ad andare in campagna, felicissimo di avere ottenuto il mio scopo, senza sapere quale è stato il mio danno !!”. E l’inizio di un viatico che lo porta a emigrare verso l’Africa, verso la colonia libica nel 1912. E verso un’esperienza di vita comunque molto positiva e felice.