Mestieri
operaio, assistente tecnico nei cantieriLivello di scolarizzazione
licenza elementarePaesi di emigrazione
BrasileData di partenza
1908Periodo storico
Periodo post-unitario (1876-1914)Temi
Breve e sfortunata è la vita di Mario Alberto Pelosi, nato a Parma nel 1883. La madre rimane vedova con quattro figli – oltre a Mario ci sono Ofelia, Nicarete e Bruno – ed è costretta a mettere lui, che è il maggiore, in un orfanotrofio. Dopo la licenza elementare Mario comincia subito a lavorare come operaio nei cantieri e quindi come assistente tecnico, con mansioni di contabilità e supervisione. Guadagna la stima dei padroni, ma quando ha poco più che vent’anni due eventi lo mettono a dura prova: la morte accidentale di un operaio nel suo cantiere, e la fine del fidanzamento con una coetanea.
Probabilmente è questo l’humus su cui fermenta e matura l’idea di emigrare: e così, ai primi del 1908, quando non ha ancora compiuto venticinque anni, Mario Pelosi parte per il Sud America, e più precisamente per lo stato brasiliano del Parà, dove ha preso contatti con ditte edili. Da Parma si reca a Genova, accompagnato dall’amico Raoul; quindi, imbarcatosi sul “Lusitania”, lascia la città ligure e l’Italia con il cuore già gonfio di nostalgia. Tocca i porti di Marsiglia, Barcellona, Gibilterra, Lisbona; da ciascuno di questi scrive e invia la sua corrispondenza a casa, finché il vapore non prende il largo per la sua traversata oceanica.
Un mese più tardi è in Sud America, e ai primi di marzo è finalmente a Belèm, nel Parà. Ma solo una lettera testimonia il suo soggiorno nello stato brasiliano: ammalatosi di febbre gialla, muore senza i conforti di un familiare vicino. Solo anni dopo, e per una curiosa capriola del destino, una domestica assunta in casa da Nicarete Pelosi, racconterà di aver vissuto per alcuni anni nel Parà, e di aver conosciuto Mario Pelosi nel suo letto d’ospedale, dov’era impiegata. Lui l’aveva pregata di andare a salutare i suoi cari, se mai fosse tornata in Italia. Lei gli aveva chiuso gli occhi.
Il viaggio
I racconti
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