Mestieri
carrozziere, minatore, operaioLivello di scolarizzazione
frequenza elementarePaesi di emigrazione
BelgioData di partenza
1948Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Temi
Non ha ancora compiuto i diciassette anni Piero Quercetti quando emigra insieme al padre Valentino. Dopo una sfortunata parentesi in Germania, questi è tornato nel piccolo paese marchigiano dove, per mantenere la famiglia, si è industriato in vari mestieri, ma soprattutto ha contratto debiti su debiti.
Nel 1948 Valentino Quercetti decide dunque di imboccare la terribile via della miniera, in Belgio: il figlio Piero, testardamente, lo segue e si impiega anche lui, in un sito carbonifero nei pressi di Liegi. Passa giusto un anno, e il giovanissimo marchigiano comincia ad accusare i primi dolori muscolari: è l’inizio di un inferno che lo segnerà a vita. In ospedale gli praticano prelievi e iniezioni lombari che non alleviano il dolori, e anzi, li aggravano. I danni diventano permanenti, e a nulla valgono le successive cure nei nosocomi italiani.
Tra le pagine della sua autobiografia significativamente intitolata “I miei carnefici”, Piero Quercetti avanza l’atroce ipotesi di esser stato trattato – lui, come altri emigrati, anch’essi minatori – quale cavia da un famoso luminare dell’epoca nella sperimentazione di un farmaco. Nonostante le menomazioni, mette su famiglia. Da pensionato, sopra ogni cosa ama salire in macchina con moglie e figli; poi, viaggiando verso sud, ama tornare alla sua piccola Agugliano, nei pressi di Ancona.
Il viaggio
I racconti
“Il mio drama”
Sono un emigrante italiano, a 16 anni nel 1948 emigrai in belgio con mio padre, per...
“Un cavallo bianco tutto per me”
Mio padre ritorno dalla germania per le feste di pasqua è stata la sua fortuna perché...
Un padre e i suoi debiti
Una domenica ero nella mia camera che mi stavo cambiando per andare in chiesa udi un...
Strani compagni di viaggio
Il giorno della partenza arrivo, era un sabato quella sera c’era una grande serata da balla...
Discesa all’inferno e ritorno
Ariva il giorno di discendere nella miniera è una cosa impressionante si andava à 700 metri...
La nostalgia dell’emigrante
Io ritorno al mio paese una volta ogni 2 o 3 anni quando mi preparo per...