Bruno Salmoni

Bruno Salmoni è un medico ebreo che nel 1944 a causa delle persecuzioni fasciste decide di varcare  le Alpi in compagnia di una missione partigiana per rifugiarsi in Francia. Salmoni era nato a Porto Said, in Egitto, il 3 dicembre 1912. Trasferitosi insieme alla famiglia in Italia, aveva conseguito la laurea in Medicina. È autore di un diario nel quale racconta le vicissitudini vissute dopo l’8 settembre 1943. Dopo l’Armistizio Salmoni viene catturato e tradotto nelle Carceri Nuove di Torino; una volta liberato, oltrepassa le linee tedesche e si arruola come volontario nel Gruppo di Combattimento “Mantova”. Fugge in Francia alla fine del ’44, con una missione partigiana composta — fra gli altri — da Alberto Salmoni, Ada Gobetti con il figlio Paolo, Ettore Marchesini e Paolo Spriano, detto Pillo. Il gruppetto di fuggiaschi percorre una rotta, quella che attraversa il confine italo-francese scavallando le alpi, ancora oggi molto battuta dalle rotte migratorie clandestine che conducono dal cuore dell’Africa a quello dell’Europa, attraverso l’Italia. I partigiani di ieri, come gli emigranti di oggi, dovevano fare i conti con le asprezze dei passaggi in quota, con il freddo capace di uccidere, con gli abissi pronti a inghiottire chi mette a repentaglio la vita per fuggire dalla repressione e dalla miseria, per andare verso la sopravvivenza e in cerca della libertà.