Mestieri
impiegatoLivello di scolarizzazione
diploma scuola media superiorePaesi di emigrazione
IndiaData di partenza
1983Periodo storico
Periodo contemporaneo (dal 1977 ai giorni nostri)Temi
Nel 1983 Giovanni Terreri è un ragazzo/uomo di 29 anni, con alle spalle un matrimonio fallito, che gli causa ancora sofferenza. E’ un grande amante dello scrittore Hermann Hesse, ed è un cultore dello yoga, e sono già due buone ragioni per intraprendere un viaggio verso l’Oriente, alla ricerca di se stesso.
Parte con amici e altri turisti, ma presto se ne distacca e procede da solo. Questa sua solitudine lo induce a scrivere tutto quello che prova, come avesse un interlocutore in se stesso. Si apre, parla di sé, delle sue incertezze e paranoie. Non è tanto l’India che vuol conoscere: vuol conoscere se stesso nel rapporto con un mondo sconosciuto.
Non mancano pagine di esaltazione di fronte ad alcuni aspetti che lo affascinano, ma è soprattutto il lato negativo dei Paesi che visita a colpirlo. Vede la sporcizia, l’indifferenza delle persone, la loro miseria. Si sente fuori posto: il suo malessere esistenziale non si è placato. Ha nostalgia della sua casa, soprattutto del figlioletto Marco e decide di anticipare il suo ritorno. Giovanni vede le ultime battute di quell’esodo che portò molti giovani europei e americani verso l’India, anche lui fuggendo lontano per ritrovare se stesso. Nel suo diario di viaggio traccia un percorso di maturazione umana, con la capacità di unire alla descrizione dei luoghi visitati la riflessione sulla propria interiorità in movimento.
Il viaggio
I racconti
Viaggio esaurito
Rishikesh, pomeriggio, 8 ottobre 1983 Nel comodo albergo stile occidentale in cui già avevamo pernottato io e...
Nell’inferno di Bombay
Bombay, 12 ottobre 1983, pomeriggio. Bombay mi sembra un autentico inferno: la città, in centro, non...
Critica all’India
Bombay, Sahar airport, 18 ottobre 1983 Ieri pomeriggio, per non sapere cosa fare, ho fatto un...
Ritorno in Italia
Karachi, 19 ottobre 1983 03,20 Di nuovo nel settore partenze dell'aeroporto di Karachi, quasi un mese...