Mestieri
direttore della fotografia (cinema)Livello di scolarizzazione
diploma di scuola media superiorePaesi di emigrazione
ColombiaData di partenza
1923Data di ritorno
1932Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Temi
Nel 1923 ha solo sei anni Oberdan Troiani, natali calabresi e formazione romana nel popolare quartiere del Quadraro. Il padre, macchinista ferroviere di incrollabile fede socialista prima e comunista poi, odia – ricambiato – le camicie nere recentemente approdate al potere. Proprio quando la situazione rischia di degenerare, mettendo a rischio l’incolumità dell’intera famiglia, l’amico Enrico Massi, mitica figura di aviatore e istruttore della Regia Marina, lo invita a raggiungerlo con moglie e figli in Honduras, dove ha da poco accettato un prestigioso incarico.
La sventura vuole che, appena sbarcati su terra panamense e in procinto di dirigersi con mezzi di terra a Tegucigalpa, dove ha dimora Massi, i Troiani vengano a sapere che questi è appena deceduto in un incidente aereo.
Decidono quindi una nuova destinazione: è la Colombia.
In nove anni di permanenza l’irrequietezza del capofamiglia li trascinerà da una città all’altra, al seguito di bizzarre chimere di lavori mai davvero redditizi: fabbro, autista a noleggio, perfino inventore di macchine di supporto all’edilizia. L’ultima trovata – quella che maggiormente inciderà sul piccolo Oberdan – è la gestione di un cinema, a Corozal. Ma le ripercussioni della crisi del ’29 convinceranno i Troiani a rifare le valigie. Il rientro in Italia avviene proprio quando il fascismo – motivo primigenio dell’espatrio – sta per raggiungere il suo acme violento e liberticida.
Dopo la guerra, Oberdan Troiani avvierà una carriera nel cinema quale direttore della fotografia. Moltissime le collaborazioni, da Blasetti a Visconti, da Lizzani a Zurlini. Un posto di tutto riguardo merita la sua partecipazione all’Otello, di e con Orson Welles (1951).
Il viaggio
I racconti
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