Mestieri
maestra elementare, casalingaLivello di scolarizzazione
diploma magistralePaesi di emigrazione
SomaliaData di partenza
15.1.1940Data di ritorno
8.1943Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Nel giugno del 1943, dopo tre anni di tribolazioni allietati tuttavia dalla nascita di due bambine, Graziella e le figlie devono tornare in Italia.
Così nel giorno stabilito ci avviammo dove avevamo l’ordine di concentrarci, io stravolta, la Bichi attaccata un po’ al suo papà, un po’ ad Ali urlava: “papà pilli Bichi, no ia””! – papà prendi la Bichi, non voglio andare via. La Tatina pianti e pianti come da quando l’avevo portata a casa. e dove ci portarono? In un vero e proprio campo di concentramento, con tanto di filo spinato intorno agli enormi capannoni che facevano parte dell’ospedale. Eravamo 37, solo 15 adulti, mi assegnarono due lettini. […]
Ci distribuivano il cibo regolarmente e forse anche abbondante, ma come si può mangiare roba presentata nei catini di smalto bianco che tutti avevano sempre visto usare negli ospedali per tutt’altro scopo, ed eravamo proprio in un ospedale! Ricordo che il nonno mi lanciò più volte roba da mangiare!
Finalmente, proprio così, perché quei giorni in campo di concentramento erano un incubo, finalmente ci incominciarono a portare al porto per imbarcarci. Eravamo 3000! Dei camioncini facevano la spola. Il nonno, che era riuscito a vedere su quale camioncino eravamo montati, ci seguiva in bicicletta e al cancello della dogana ci demmo, da lontano, l’ultimo addio. […]
Ci tirarono su: la grande nave appena ondeggiava, tutta illuminata, tutta bella, finalmente ci siamo, fra pochi giorni l’Italia… ma qui il colpo tremendo… non avevo ancora finito di salire l’ultima scaletta che sentii più di un marinaio gridare “….perché siete partite? Perché volete andare in una Italia piena di macerie e in una Europa in fiamme?… la guerra è persa, qui vi mancavano tante cose, ma nessuno aveva in pericolo la vita… queste sono le ultime ore per il Nazismo e per il Fascismo… si prevede il caos…”.
Io che ero partita con il cuore pieno di speranza credendo di poter presto porre fine alle tante tribolazioni degli ultimi 3 anni, strinsi a me ancora di più le mie bambine e questo fu uno dei momenti più tristi della mia vita.
Il viaggio
Mestieri
maestra elementare, casalingaLivello di scolarizzazione
diploma magistralePaesi di emigrazione
SomaliaData di partenza
15.1.1940Data di ritorno
8.1943Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Gli altri racconti di Graziella Massa
Matrimonio per procura
Era il 3 di gennaio del 1940, si poteva viaggiare solo in treno perché la benzina...
“Addio Graziella!”
Arrivò finalmente il 15 gennaio. La nave “Mazzini” partiva di sera tardi, faceva freddo, pioveva. Soffrivo...
Attraversando il canale di Suez
Dopo la breve sosta a Porto Said, occorsero giorni e giorni per percorrere lentamente il Canale...
Un fucile nel baule
Il 30 gennaio fui chiamata sul ponte dagli amici che mi ero fatta a bordo. Mi...
L’idillio dura poco
La vita dunque a Mogadiscio era piacevole e spensierata, ma qualcosa cominciava ad incrinarsi. […] Fu razionata...