Mestieri
MugnaioLivello di scolarizzazione
frequenza elementarePaesi di emigrazione
LibiaData di partenza
1940Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Nel 1940, dopo l'ingresso dell'Italia nella Seconda guerra mondiale, la battaglia divampa anche nel Nord Africa, nei territori coloniali delle potenze europee. Nella Marmarica, regione compresa tra l'attuale Libia e l'Egitto, cominciano le prime schermaglie combattute con tutti i mezzi disponibili, in cielo e in terra. L'Italia e gli italiani, come il soldato Moramarco, si rendono conto subito che l'esercito fascista non potrà competere con quelli Alleati, nettamente più attrezzati: di lì a qualche mese la campagna del Nord Africa ne darà conferma.
Si percorre in lungo e in largo l’immensa piana della Marmarica, attestandoci di volta in volta in caposaldo per fronteggiare il nemico. Ad ogni fermata, lunga o breve, bisogna scavare la buca e riempire di sabbia o terra i pochi sacchetti di cui disponiamo, perché ci sia un riparo dietro l’arma anticarro. Tutt’intorno è un brulicare di mezzi meccanici, molti in movimento, altri fermi. La visuale è ampia su tutto l’orizzonte, pure non riusciamo a vedere volontari e ufficiali di altre compagnie, perché lo schieramento, come vuole la guerra del deserto, si allunga molto con piccoli centri di fuoco. Di tanto in tanto vediamo il Cap. Baldassarri, confidenzialmente chiamato “Pallino”. È un ufficiale stimato da tutti. Si dice che da graduato ha fatto la guerra in Libia nel 1911. All’inizio della guerra 15-18 era già comandante di reparto e si congedò con il grado di capitano.
Oggi stranamente tutto pare calmo. Le artiglierie volanti e gli altri mezzi sono fermi alle nostre spalle in un vasto parcheggio. Tutto tace. Ad un tratto ad oriente avvertiamo un rombo di aerei. M., come al solito, è il primo ad avvertire e ad indicare nel cielo il nemico. Saranno circa un centinaio tra caccia e bombardieri, diretti a Derna o Bengasi, sulle nostre retrovie. Ed ecco alle nostre spalle una formazione di caccia italiani e tedeschi e lo scontro avviene sulle nostre teste. I bombardieri inglesi cercano di disfarsi del loro carico micidiale e lo fanno sulle nostre teste. Un luccichio, i fischi laceranti e infine i tremendi scoppi che si susseguono a ritmo incessante. La terra trema. Mi attacco al suolo col viso nella sabbia. M. mi è al fianco. Mi auguro solo che le bombe non colpiscano la mia buca. Segue un’altra scarica di minor intensità e poi il rombo degli aerei si perde in lontananza. Messa fuori la testa dalla buca, vedo il parcheggio punteggiato di incendi. L’ambulanza si aggira tra gli automezzi. Intanto nel cielo si riaccende la battaglia fra aerei in un groviglio di giri, rincorse, impennate, motori al massimo di giri e crepitio di mitragliatrici. Sono i caccia che si affrontano spericolatamente.
I superstiti se la squagliano a volo radente. Vado a curiosare per vedere l’effetto delle bombe e dovunque scorgo grosse buche una dietro l’altra quasi alla stessa distanza. Preceduti dalle autoblindo scorrazziamo per il deserto, cambiando spesso direzione. Il primo battaglione non lo vediamo da dieci giorni sarà sicuramente impegnato altrove. Un grido improvviso: – Tutti a terra! -Rapidamente piazziamo le armi, le autoblindo che precedevano rientrano nello schieramento. Subito dopo artiglieria volante e autoblindo escono in formazione di combattimento e a breve distanza si accende la mischia con una formazione di mezzi corazzati e blindati inglesi. In mezzo ad un indescrivibile polverone si distinguono solo le fiammate delle bocche da fuoco e i proiettili traccianti; alcuni di questi raggiungono le nostre postazioni. Noi prepariamo buche scavando nella sabbia e riempiendo sacchetti di sabbia. Passa vicino a noi capitan ‘Pallino’ che ci esorta: – Quanto più andate giù, tanto più avete la possibilità di rimanere all’insù. – Il buio interrompe il combattimento e la nostra volante rientra. Siamo più tranquilli perché si temeva la sua distruzione. Accendiamo il fuoco nella buca per far bollire un po’ d’acqua in cui prepariamo la solita galletta con la solita scatoletta. La razione d’acqua è ridotta, le sigarette sono finite.
Il viaggio
Mestieri
MugnaioLivello di scolarizzazione
frequenza elementarePaesi di emigrazione
LibiaData di partenza
1940Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)