In Argentina

Cordova 25 Ottobre del 69

Stimatissimo Fratello, questa volta avete ragione di querelarvi con me pel non interrotto silenzio di più mesi; la colpa non è tutta mia, in essa han tenuto parte il lungo viaggio che ho dovuto fare e le occupazioni de’ ministeri proprii della Compagnia. A motivo della rivoluzione di Spagna, nonostante che io stava ben collocato nella casa del Barone Morenos, piacque ai miei Superiori propormi la missione dell’America meridionale, e non tenendo io difficultà di sorta alcuna, immediatamente diedi un addio a Tarragona mi recai a Barcellona e quinvi presi la volta di Marsilla, e quivi unitomi ad altri sei compagni di religione col vapore Poitou sciogliemmo dal porto alle 9 1/2 a.m. del 15 di Gennaio ed il 22 di Febraio arrivammo felicemente alla gran Capitale Buenos Ayres termine del nostro viaggio. Dopo alquanti giorni di riposo il Superiore della missione volle che io passassi a Cordova; col Vaporetto Lucan pel gran fiume Paranà, verso le 12 del mezzodì del 1 di Marzo, pervenni alla città del Rosario, e la sera del 2 dell’istesso mese alle nove della notte già stavo in Cordova: fui ricevuto dai Padri di questa casa con tutte le dimostrazioni di affetto e fraterno amore, e per essere Cordova una città intieramente cattolica non mancò in che occuparmi: diedi gli Esercizi al popolo, predicai le tre ore dell’Agonia il Venerdì Santo e fino al giorno del Cuore di Gesù anche nelle ore della notte mi ha tenuto assediato una folla di penitenti uomini e donne, anziosi di soddisfare al precetto della confessione ed annua comunione, oltre a ciò ho dato pure gli Esercizi spirituali alle Monache Domenicane e Teresiane, ed agli alunni del Seminario Diocesano, ed in altre occasioni mi ha toccato predicare nella nostra Chiesa ed in altre pure; teneva dunque ragione di dire che la colpa del lungo silenzio non fu tutta mia. Probabilmente dovrò accompagnare Monsignor Vescovo nella visita della Diocesi e dar con esso alcune missioni; quindi mi son dato fretta di scrivervi prima di partire per tranquillizarvi dandovi buone nuove di mia salute che grazie a Dio è buonissima, e pregarvi in pari tempo di darmi subito riscontro con una lunghissima lettera piena a dovizia di consolanti notizie, perché sempre stò con desiderio di sapere alcun che di voi della famiglia e delle cose che vi appartengono.

I luoghi e le città più rimarchevoli visti durante il viajo furono Gibilterra, San Vincenzo, Rio Gianneiro, Montevideo, Buenos Ayres, ed il Rosario. Non so dirvi se rimarrò nell’America meridionale avendomi i Superiori d’Italia già destinato al Nuovo Messico dell’altra America, se questa decisione terrà effetto dovrò percorrere una via più lunga di quella che ho percorso

per venire di Europa all’America: presentemente stà sospesa la marcia, se succede vi terrò avvisato. Il dì 28 del corrente si darà principio nella nostra Chiesa al mese di maggio o di Maria ed io dovrò predicare tutti i giorni fino ai 28 del futuro mese: non vi meravigliate se

in questo tempo facciamo questa funzione perché in questi luoghi il mese di Novembre corrisponde al mese di Maggio in Europa, se voi dunque vi preparate ai rigori del inverno, noi ci prepariamo ai calori dell’estate. […]

Tante cose alla Cognata, alla Madrigna, a Zio Peppino, alla sorella, parenti ed amici

Tutto vostro

Gaetano Carlucci