Mestieri
impiegato contabileLivello di scolarizzazione
diploma di scuola media superiorePaesi di emigrazione
Argentina, UruguayData di partenza
1885Periodo storico
Periodo post-unitario (1876-1914)Dopo 11 anni e un periodo di lavoro molto intenso, Gio Bono Ferrari prende una vacanza e torna in Italia.
Dopo qualche tempo mi sentii esaurito – Il Gerente stesso mi diceva che sgobbavo troppo. – Ma lui non capiva che a mè il lavoro mi salvava e mi faceva dimenticare la vita piena di attrattive di Buenos Aires. – Lui non poteva capire tutto questo. – Io avevo dalla mia la gioventù e la salute. Dopo qualche mese mi comprai un cavallo da sella. Si chiamava [Archiop]. Valeva 12 scudi – Ogni mattino, alle sei, ero già in sella. Meno male che quel cavallo era bravo e docile. Caso diverso, questi anedotti, forse, non ve li potrei raccontare. Imparai a cavalcare a mie spese, a forza di ruzzoloni – Una volta, per colpa di un grosso serpente gararà che gli si era avventato contro, il cavallo fece un gran scarto a destra e s’impennò – Io ero distratto e venni scaraventato in avanti, Meno male che il serpente non mi venne sopra. – Il cavallo si capisce, scappò difilato a casa. – Io rimasi lungo disteso e non ricordo proprio più nulla – Quando in casa videro capitare il cavallo solo e sbrigliato intuirono una disgrazia e sguinzagliarono degli uomini a cavallo alla ricerca – Quando mi trovarono ero già in mè ma tutto ammaccato. – Mi portarono a casa in una specie di amaca fatta di cuoi di vacca – Ero tutto pesto ma niente di rotto – Come lassù medico non ce n’era mai stato, chiamarono il “Curandero” un vecchio indiano mezzo stregone, mezzo capo politico, mezzo santone – Mi fregò e rifregò ben bene con un suo unguento puzzolente, mi fece in seguito dei massaggi – e vi prego di non ridere: mi fece veramente bene – Tanto che dopo 15 giorni ripigliavo di nuovo la cavalcata mattutina.
Dirvi le quante volte i cavalli, in seguito, mi hanno sbalzato di sella e quanti capitomboli hò fatto, sarebbe troppo lunga – Cascai un’infinità di volte; qualche volta mi feci abbastanza male, ma il collo, grazie a Dio non me lo ruppi – Se qualch’uno vi dicesse che è andato per degli anni a Cavallo senza cascare mai, vi direbbe una bugia.
Lavorai indefessamente fino al Natale del 1906 – circa – Avevo fatto qualche economia, avevo messo in ordine tutto, avevo imparato discretamente l’ingranaggio degli acquisti dei Cereali. Tutti erano contenti di mè. – Decisi prendermi uno svago di trè mesi e venire a rivedere Camogli. Erano ormai 11 anni che mancavo dalla città natia – I viaggi, allora, costavano poco – La famiglia e la Patria mi attiravano – Mi decisi e partii.
Per il Natale 1906 ero a Camogli – Mi godetti la famiglia 40 giorni giusti e poi ripartii – Oramai sapevo dove andare. – Sapevo cosa avevo davanti a mè. Mi spesi allegramente le mie economie.
Arrivai colaggiù, dopo una breve sosta a B. Aires – Di nuovo al lavoro.
Poscia, una volta acquistata più pratica ed esperienza, decisi rendermi indipendente – Con le piccole mie economie principiai ad acquistare direttamente dai coloni le piccole partite di Grano – E poi, a poco a poco, con serietà e prudenza andai allargando il giro degli affari.
Nei mesi calmi dei cereali mi occupai anche di colonizzazione; ero diventato un po’ l’uomo di fiducia di una forte casa di colonizzazioni di Buenos Aires, la casa Guernico e Williams, la quale mi incaricava di visitare e riferire riguardo a delle estese proprietà terriere – Nel frattempo ero anche stato nominato corrispondente del Ministero d’Agricoltura, carica onorifica e di responsabilità, ma che mi serviva molto specialmente davanti a certe autorità di campagna – Ebbi occasione di viaggiare a lungo – L’amore dei viaggi l’avevo e l’hò ancora adesso nel sangue – Viaggiando si impara più che sui libri – Feci dei viaggi nell’interno del Chaco, nella Provincia di Salta, in quella di Catamarca, in quella di Cordoba e di San Luis
Il viaggio
Mestieri
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1885Periodo storico
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