Mestieri
agricoltoreLivello di scolarizzazione
frequenza elementarePaesi di emigrazione
Regno UnitoData di partenza
1941Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)La vita per Ambrogetti migliora: pur da prigioniero degli inglesi, si ritrova a lavorare nelle campagne scozzesi e a poco a poco guadagna autonomia e libertà d’azione, al punto da intrattenere una relazione con una ragazza del posto.
La quarta mattina ci chiama il capo campo che era un maresciallo Inglese con l’interprete il quale ci dice in italiano che dobbiamo andare a lavorare in fattorie. Il giorno successivo al mattino incominciano a venire i vari capo delle fattorie a scegliere tra noi gli uomini che ci servivano, io vengo scelto in una squadra di 14 persone e mi portano via con un camion. Dopo 10 minuti di strada arriviamo in una crossa fattoria dove c’erano alcuni vecchi che ci aspettavano. Il padrone parlava il Francese e un pò alla meglio si comprendeva ed è riuscito a farci capire che dovevamo andare con quei vecchi a zappare le bietole. Alla sera ci riportava al campo e le mattina susseguente ci tornava a prendere e così per diversi giorni. Un bel giorno ci ha chiamati tutti insieme e ci ha fatto una proposta, se volevamo rimanere per sempre nella sua fattoria a lavorare, naturalmente ci avrebbe dato un pò di paga, bere e mangiare a volontà e un pò più di libertà alla sera e alla domenica, noi abbiamo accettato. Allora ci ha consegnato una casa con letti per tutti, una cucina con il necessario, uno faceva da mangiare per tutti e 13 andavano a lavorare. Così è passato un anno facendo tutti i giorni i lavori che erano necessari in una fattoria, dalla lavora-ione nei campi a governare le bestie, al lavoro con i trattori e cosi via. Un giorno di primavera mentre si preparava il terreno per la semina delle bietole da foraggio, io ed altri tre miei compagni si lavorava con trattori in un campo, dopo pranzo verso le tre ha incominciato a piovere. Il padrone della fattoria ci è venuto incontro e ci ha detto “ragazzi dobbiamo finire a tutti i costi perché domani non ci si può più tornare nei campi con il bagnato”. Così abbiamo finito con l’acqua addosso e siamo ritornati in fattoria alla sera bagnati fradici. La mattina seguente io avevo la febbre a 38, e così sono passati quattro o cinque giorni consecutivi, il sesto giorno il padrone a chiamato il dottore il quale dopo avermi visitato ha deciso di mandarmi all’ospedale dove mi hanno trovato una pleurite con acqua al polmone sinistro. Con tale malattia ho dovuto rimanere in ospedale da maggio fino a settembre, dopo sono stato dimesso con tre mesi di cura e mandato in un campo di riposo. Finiti i tre mesi mi hanno trasferito in un altro campo ed in quest’ultimo ho fatto diversi mesi come cuciniere. Un giorno mi ha chiamato il comandante del campo e mi ha detto se volevo andare con lui a portare i cambi di vestiario ai prigionieri che si trovavano a lavorare nelle fattorie ed io ho accettato l’invito. Così durante la settimana facevamo il giro delle fattorie dove erano dislocati i miei compagni prigionieri, portando loro sigarette, lamette da barba ed altri oggetti ed indumenti di vestiario; era una pacchia, si mangiava fuori e nessuno mi controllava perché ero munito di un tesserino che mi permetteva di rimanere fuori a tutte le ore. Così passano i giorni senza accorgermene, i mesi ma una mattina il maresciallo mi disse: “siccome tu parli bene l’inglese vuoi rimanere nel magazzino del campo come magazziniere? Io ho accettato Perché lì si stava ancora meglio. Il magazzino era a fianco della strada asfaltata che portava in città. Di lì da mattina a sera passava tanta gente che andava a lavorare in città e col passare dei giorni quando non avevo nulla da fare mi sedevo fuori a leggere il giornale o un libro e osservavo tutta quella gente e soprattutto le ragazze: buonasera; buon giorno. Fu così che conobbi una ragazza che lavorava in una lavanderia come dattilografa e abitava poco lontano, solo un kilometro dal magazzino. Andavo a trovarla a casa sua con la bicicletta quasi tutte le sere, aveva solo la mamma e con il passare dei mesi andavo in casa sua, mangiavamo insieme, andavamo al cinema, facevamo delle passeggiate e così via.
Il viaggio
Mestieri
agricoltoreLivello di scolarizzazione
frequenza elementarePaesi di emigrazione
Regno UnitoData di partenza
1941Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Gli altri racconti di Giacinto Ambrogetti
Vestito da tubo
Con un freddo quasi polare da Forlì fui inviato a Gorizia nel 3° reggimento Artiglieria Guardia...
Prigioniero degli inglesi
Partimmo da Caserta nel mese di giugno 1942, per la Sicilia, precisamente per Castelvetrano dove c’era...
Al lavoro in Scozia
Un bel giorno ci hanno caricati nei camion, così mal ridotti ed ormai mezzi nudi, pieni...
Ritorno in Italia
Ad un certo periodo il Governo Inglese ha cominciato a far rimpatriare i militari più anziani...