“Addio compagni!”

8 febbraio – Non ti ho parlato dell’Equatore, del Sole del caldo, ti dico soltanto che toccammo la costa Americana, Rio de Janeiro, alle 6,35 pomeridiane ora d’Italia mentre qui in Brasile sono effettivamente le ore 2,10 pomeridiane dunque 4 ore e 25 minuti di differenza.

Addio cari compagni che forse non rivedrò più!

Scendo in una barca vengo portato sotto una grande baracca di legno, è la Dogana! Passo i cancelli e mi trovo in mezzo ad una folla strana insieme ai 2 fratelli Baratto di Marostica, cappellai diretti anche loro a Porto Allegre.

La popolazione è cosmopolita con preponderanza manifesta della razza nera, mulatti e crioli. La città è situata in una conca meravigliosa di una bellezza naturale indescrivibile, essa è grande ben fatta pittoresca ma anch’essa non è una città come le nostre, è nuova è giovane, ai tempi di Raffaello e Michelangiolo non esisteva e tampoco nulla trovi che ti possa far ricordare questi sommi artisti. Vie larghe, piazze immense, tutti i negozi sembrano magazzini, vi sono tram elettrici le vie mal selciate, un odore di pesce e di carne salata, un caldo terrorizzante.