Mestieri
Operaio, commerciante ambulante, impiegatoLivello di scolarizzazione
diploma di scuola media superiorePaesi di emigrazione
ArgentinaData di partenza
1925Data di ritorno
1931Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Poveri come quando erano partiti dall’Italia, dopo sette anni di Argentina i Gotta fanno ritorno a casa. Oltre a Giovanni “Juancito”, papà Francesco, mamma Palmina e la sorellina Zulema.
Era ormai notte fatta. Il transatlantico (il CONTE VERDE) scivolava silenzioso, in mare aperto, con il suo carico di speranze e di sogni infranti. Francesco e Palmina, Juancito e Zulema, presero posto nella loro, angusta e bassa, cabina di terza classe. La classe dei poveri!
Nella mia cuccetta, stanco e frastornato, non riuscivo a prendere sonno e le tempie mi martellavano: Dove mi stava portando questo Mostro? Rivedrò i miei Amici? el tio Gion? la tia Carolina? La Palmetta? La Sandra e la Noemi? Come sarà in Italia? Ci sarà anche là il bel carnevale, con le lunghe sfilate e i “custom d’Pirot d’la Carulinna?”
Rivedrò la mia piccola, verde Plaza Once con il suo “maestoso Ombù”?
Rivedrò El Rosedal? El Balneario? Poi…. anche il sonno vinse, e sognai che mi trovavo in barca con “El Primito e su Novia”, al Rosedal.
Prima di lasciare l’Argentina, mio padre volle farmi un ultimo regalo. Mi portò, per giorni e giorni, in lungo e in largo, a contemplare le meraviglie della “mia” città. Io mi sentivo veramente “un Porteño”!
“AL ROSEDAL”, l’incanto ed il refrigerio di una gita, in barca, facevano scorrere lietamente le ore più calde della giornata. C’era un piccolo ponte ad arco che divideva ed univa, sponde e laghetti, nel loro punto più romantico. Il ponte stesso era il “Galeotto” di molti innamorati!
Ricordo che sotto il suo arco basso e coperto di lunghe sempre verti, “sostavano” a lungo “El Primito e su Novia” e io (ancora innocente) tra loro due…
La limpidezza delle acque, le miriadi di pesciolini multicolori, il “Tin Tin di raganelle” era un sogno o era una realtà? Sognavo allora o sto sognando adesso? Direi: Allora e adesso!
EL BALNEARIO. Era un fantastico “Luna Park” sul Rio de la Plata. Di notte era illuminato a giorno e, mentre i più sportivi si tuffavano in quell’immenso “Fiume-Mare”, mio padre ed io cenavamo con panini e chorisos, bevendo “Fragrante cerveza” (negra per Lui e blanca per me). (Cerveza = birra. Alle puerpere ne davano una cassetta come omaggio).
A NOTTE ALTA, quando l’oggi era già diventato il domani, si rincasava, stanchissimi. Felice, ed ignaro del futuro, io, lo sguardo velato di malinconia Lui che già sapeva di durare poco, molto poco, troppo poco! Ma poi mi sorrideva (fiero del suo ometto) tenendo dentro di Sé il Suo dolore, nascondendomi “quel male” che, a quei tempi, non perdonava!
Il viaggio
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