Mestieri
consulenteLivello di scolarizzazione
laureaPaesi di emigrazione
CinaData di partenza
1988Periodo storico
Periodo contemporaneo (dal 1977 ai giorni nostri)Temi
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tempo liberoDalla miseria del campus universitario allo splendore di una discoteca: i due volti della Pechino del 1988, nel racconto della studentessa italiana Roberta Gandolfi.
Finalmente, un pakistano un po’ troppo fitnky per quel campus, vestito coi Levis, le All Star e i cappellini dei Boston Celtics, ci mette al corrente dell’esistenza del Juliana Disco nell’Hotel Holiday Inn (Lido Fandian), locale frequentato dagli stranieri giovani delle ambasciate, gente abbiente e non male. I cinesi non sono ammessi in nessun albergo importante, quindi il Lido è un’isola di pace e di igiene, dove, nel grande mare cinese, non vedi un solo cinese. Esaltante notizia. Il venerdì sera che, a detta del pakistano, è la serata due della settimana, ci “intappiamo” per la grande uscita e con un taxi raggiungiamo la “Mecca”. L’albergo è sulla strada che conduce all’aeroporto, lontano dal nostro college. Pazienza. Per cambiare aria, questo ed altro. Arriviamo e lo splendore ci accoglie. L’albergo è un cinque stelle, di lusso, praticamente a distanze abissali rispetto al nostro dormitorio. Preferisco non pensarci per non morire. La Disco è all’ultimo piano; è molto piccola, però è normale, come le nostre. La musica non è recente, comunque positiva. Rock, raggae, soul. Direi che va fin troppo bene. Ci prendiamo un succo d’arancia e ce lo sorseggiamo sedute al banco del bar. Ci guardiamo attorno e non vedo occhi a mandorla. Che sollievo! Ho vissuto in un “porcile” per un mese e il fatto di trovarmi improvvisamente in un luogo lindo, elegante, mi fa un effetto insolito. Non mi ci muovo dentro con l’abituale scioltezza: da bravo camaleonte, mi sono abituata alla semplicità estrema, alle privazioni, alla schifezza. Abbandono queste riflessioni per ballare un po’. Bob Marley con il suo “Is this love?” si infiltra nelle mie vene e mi trascina al centro della pista. Il raggae è una musica che nasce dalla tristezza e invita all’allegria. La Robbie balla vicino a me. C’è molto fumo là dentro e a malapena distinguo i visi della gente. Guardo gli uomini. Non ne vedo uno solo degno di attenzione. Saranno anche ricchi ma proprio non mi “attizzano”. Vorrà dire che aspetterò ancora.
Il viaggio
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1988Periodo storico
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