“Alcide De Gasperi mi disse…”

Qualche settimana dopo mi arrivò un telegramma con risposta pagata. Era da Mr. Tofield e diceva: “Quando parti per l’Inghilterra?”. Dovevo rispondere, non sapevo cosa dire, ma dovevo dire qualcosa. Andai all’ufficio postale e mandai la risposta. Pensai la scusa che non avevo ancora il passaporto, e scrissi sul telegramma: “Vengo appena il passaporto è pronto”.

Nell’uscire dall’ufficio postale pensai se quelle mie parole sarebbero state tradotte in Inglese all’arrivo. Tornai alla posta e chiesi cio alla ragazza che spediva il telegramma. Lei mi disse: “No, arrivera a destinazione con le stesse parole Italiane che partono da qua”. […]

Una sera, al mio ritorno in casa, la famiglia, un po perplessa, mi disse che c’erano i Caribinieri a cercarmi perche ero voluto dalla Questura di Trento. Corsi subito in caserma a cercare una spiegazione. Il Maresciallo mi disse – Abbiamo l’ordine della Questura da comunicarti che se i voluto d’urgenza per farti il passaporto, perche sei chiamato in Inghilterra.

Cosa facio ora? Perche questa pressante richiesta non e venuta invece dalla Australia?

Avevo con me i documenti necessari e percio dopo pochi giorni il passaporto era pronto. Andai a salutare tutti i parenti e conoscenti ancora col cuore incerto se la via che stavo per prendere fosse per me quella giusta. In quel tempo c’era lassu in vacanze il padrone del nostro podere che noi si lavorava, l’Onorevole Alcide De Gasperi, che allora era gia Primo Ministero d’Italia. Approfittai dell’ocasione per andarlo salutare. Avevo in me un filo di speranza che egli mi dicesse: “Non andare in Inghilterra, ti sistemero io qui con un buon lavoro”. Invece mi disse: “Fai bene. Vai a farti un futuro in quel paese più ricco del nostro”. Tornai a casa alquanto mortificato e pensando, perfino il Primo Ministero mi consiglia di andarmene, perciò non mi resta altro che farmi la valigia.