Mestieri
minatoreLivello di scolarizzazione
licenza elementarePaesi di emigrazione
BelgioData di partenza
1955Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)È l’8 agosto del 1956, il giorno del disastro nella miniera di Marcinelle. Lodovico Molari è a Charleroi, è un minatore, come il fratello Antonio che proprio quel giorno è di turno nella miniera quando divampa l’incendio.
La mattina dell’otto agosto, esco dal lavoro arrivando a casa prima delle otto. Giunto nella stanza mi feci un caffè e nel frattempo iniziai a scrivere una lettera ai miei genitori, ricordo benissimo con queste parole: rispondo con qualche giorno di ritardo alla vostra carissima, vi assicuro che godo di ottima salute e così assicuro dei fratelli. In questo istante mi sono fermato senza avere parole per poter andare avanti, mi sentivo confuso, irrequieto come non avessi pace; erano da poco passate le otto. Poco dopo giunse il paesano che mi dice di aver ascoltato alla radio che una miniera stava bruciando e i minatori erano rimasti intrappolati al fondo e che erano tanti. Scendo le scale e cerco la signora per avere notizie più dettagliate, lei mi disse che aveva sentito la notizia, ma senza aver capito il luogo. Guardandola in faccia, vedevo in lei qualcosa di strano, oppure era la mia testa che me lo diceva. Sono risalito in casa, giravo da un lato all’altro senza fermarmi, il sonno era scomparso completamente, ad un dato momento decido di cambiarmi e partire. Mi raccomando al paesano di dire a mio fratello che quando usciva dal lavoro che ero andato a Marcinelle e che sarei ritornato al più presto. Sentivo che qualcosa mi spingeva, dovevo andare.
Nonostante la poca distanza che mi separava per giungere alla mia destinazione, non arrivavo mai, quei pochi chilometri mi sembravano un’eternità. Prima di giungere sul luogo dove c’era la miniera, il tram doveva percorrere una piccola salita, appena sono di fronte la miniera ho visto una nuvola di fumo nero che usciva dal pozzo che si perdeva in alto nel cielo, mentre una cinquantina di persone era già sullo spiazzale che stravolti, imploranti erano inerti alla tragedia che si stava consumando. Mi precipito al caffè di fronte dove mio fratello aveva abitato, appena entro, la signora piangendo mi disse: Antonio e Giovanni sono giù. Sono uscito di corsa verso i cancelli, ma erano tutti bloccati, allora mi sono appostato vicino all’uscita aspettando qualche notizia. Nel frattempo lo spiazzale si stava riempendo, le persone arrivavano a gruppetti, mentre osservavo questi arrivi, della parte del recinto dove si trova una scarpata, arriva una donna urlando ed implorando, poi ne arriva un’altra ancora, con le mani si stringeva i capelli.
Il viaggio
Mestieri
minatoreLivello di scolarizzazione
licenza elementarePaesi di emigrazione
BelgioData di partenza
1955Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Gli altri racconti di Ludovico Molari
La tradotta
Siamo giunti a Milano verso sera con la sistemazione in dei locali al Sant’Ambrogio, là ci...
“Facce sbianche”
Il treno riparte e dopo pochi chilometri si ferma e con l’appello questa volta ci sono...
Un fratello muore a Marcinelle
Che urla di disperazione! Ti trafiggevano il corpo mentre chiamavano ad alta voce i nomi dei...