Mestieri
commercianteLivello di scolarizzazione
Paesi di emigrazione
GermaniaData di partenza
1800Periodo storico
Periodo pre-unitario (fino al 1876)Da Gotha, in Sassonia, ad Aquisgrana in Renania. Angelo Rebay, commerciante di stoffe, si sposta in giro per l’Europa della prima metà dell’800, transitando dall’Italia, per seguire i suoi affari.
Addì 21 agosto 1806 partij di nuovo da Pognana per reccarmi ad Acquisgrana. Questo istesso giorno arrivai soltanto sino a Dongo con un certo mio cugino Giuseppe Rebay quondam Lorenzo in compagnia del quale fecci il mio calcolo di viagiare sino al mio destino. Eravamo in una barca che noi due avevamo accordato sino alla riva di Chiavenna, laonde gionti che fummo a Dongo gli dissi: inoltriamoci da qui acciò possiamo trovare a Chiavenna il corriere, col quale eravamo ambedue rissoluti di viaggiare; ma costui che di Profetta voleva fare, mi rispose fa il vento e sarà meglio rimaner qui sino dimani. Io ne fui contento, ma vana fù poi la nostra pena d’accogliere il corriere, ed allorché noi gionsimo a Chiavenna era egli già partito. Ivi ci vidimo costretti quantunque piovesse, di cercare un uomo per portarci il nostro bagaggio, ed a furia d’acqua cene andammo a piedi.
Per poi ragiongere il corriere a Coira abbiamo dovuto viaggiare di dì e di note a motivo del tempo perso invanamente. Gionti che fummo in questa città io diedi la mia valice al corriere e dissi al mio compagno di viaggio: amico voi non sapete viaggiare, ed io non voglio più venire con voi. Quindi toccai via a piedi sino presso ad Olma, addove albergai in un picciolo villaggietto. In quest’osteria ebbi molta paura e ciò pelle seguenti ragioni: Dopo cenna l’oste che non era ammogliato, ma che a mio parere, aveva bensì una compagna in casa, si offerì di condurmi a letto. Io senz’oporermi alle sue isibizioni cortesi lo seguitai, e tanto più volentieri perché ero stanco; ma quali furono i miei sospetti, allorché mi vedi condurre da un epiano all’altro, e che doveva zopicare alla meglio che poteva, su per tante scale. Alla fin fine mi vidi condurre per un granajo in un camerino fatto solo da assi senza essere almen coperto. Qui essendomi coricato mi passavano in mente cento e cento pensieri differenti, ed ero guardingo e cauto più che mai a tutto quel che si moveva, non isperando altro che la morte dell’oste. Pregava il Signore e d’angustia non poteva; voleva dormire e le cattive considerazioni che mi si presentavano in folla, non mi lasciavono riposare; voleva passeggiare nel camerino, ma la stanchezza non m’accordò tanto suffragio, richiedendo piuttosto ch’io andassi a riposarmi.
In simil dibattimento di pensieri verso la dopo mezza note,udij in fatti che qualcuno si accostava al mio gabinetto, e si mise avolere rompere la porta; allora io armato di quel poco di coragio che radunar poteva in simili circostanze , cominciai a gridare, che quell’individuo si ritirasse tosto dalla porta della mia stanza. Queste parole ebbero tanto successo, che quella persona si ritirò senza replicare una parola. Di bonmatino poi uscij di casa facendo voti di non più entrarvi.
Il viaggio
Mestieri
commercianteLivello di scolarizzazione
Paesi di emigrazione
GermaniaData di partenza
1800Periodo storico
Periodo pre-unitario (fino al 1876)Gli altri racconti di Angelo Rebay
Principiante a Gotha
A capo di circa quattordici giorni giungemmo a Gotha. Or, trovandomi tutto ad un tratto in...